Un’altra Napoli

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di Eleonora Anello

Una città sommersa dai rifiuti alle prese con la loro difficile gestione. Le immagini di Napoli che per la loro triste spettacolarità, fanno il giro del mondo, comunicano ingiustamente l’indifferenza dei cittadini che vivono questo stato d’emergenza. Ma i Napoletani vogliono un’altra Napoli. E non è difficile scovare nuove realtà, molto meno raccontate, che si stanno attivando con ogni mezzo per risolvere questo serio problema.

Il Comitato Facciamo la differenza si sta muovendo in questa direzione. Nato a dicembre 2010, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno del volontariato indetto dall’Unione Europea per il 2011, si è subito dato molto da fare per spingere la raccolta differenziata soprattutto fra il segmento dei commercianti. 10 al direttivo e un numero variabile di volontari che cambia di volta in volta in base agli interventi effettuati, le operazioni si sono incentrate sul ritiro a domicilio di carta e pile esaurite, rifiuti poi portati alle isole ecologiche, grazie alla collaborazione con l’ASIA, l’azienda che si occupa dei rifiuti. Le prime azioni sono state portate avanti da circa 40 studenti tra universitari e liceali. L’ultima, quella di Pianura, è invece riuscita a coinvolgere persone di tutte le età. Grazie al racconto di Giorgio Mennella, uno dei responsabili del Comitato, abbiamo appreso che la loro bravura sta nel riuscire a stare in mezzo alle persone per coinvolgerle e allo stesso tempo di interfacciarsi con le istituzioni.

A quanto pare avete già una strategia d’azione consolidata…
«Quando decidiamo di effettuare le raccolte straordinarie prendiamo preventivamente contatto con l’ASIA e, ottenute le autorizzazioni, ci rivolgiamo alle municipalità che ci appoggiano nella diffusione delle informazioni soprattutto con i commercianti. Il giorno prima del ritiro ci rechiamo nei punti che verranno coinvolti per spiegare come agiremo anche e soprattutto per fare una chiacchierata».

Paga stare tra la gente?
«Finora abbiamo avuto buoni feedback da parte dei soggetti coinvolti. Nel ritirare i rifiuti, al momento del congedo la domanda è sempre la stessa. Tutti ci chiedono quando ritorneremo».

Cosa prevedete per il futuro?
«Ci stiamo impegnando in un progetto che vede coinvolto il quartiere a forte densità di cittadini cinesi che si trova dietro la stazione. Si tratta di una comunità che dialoga poco con l’esterno e con le istituzioni. Al di là delle nuove zone da coinvolgere, l’entusiasmo che abbiamo incontrato è stato così forte che stiamo pensando di stilare un vero e proprio calendario fisso di raccolta».

Facciamo la differenza, comitato promosso dall’europarlamentare Andrea Cozzolino, candidato a Sindaco di Napoli, agisce sui punti deboli di un contesto caratterizzato forse dalla poca informazione che i cittadini ricevono dalle loro istituzioni che talvolta si avvale di canali poco appropriati. Una tale carenza informativa però, molto probabilmente, finisce con l’alimentare sfiducia e atteggiamenti negativi dei cittadini nei confronti dei soggetti istituzionali. Meccanismi che una volta instauratisi diventano difficili superare.

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