1 milione di firme per l’acqua pubblica

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di Annalisa Audino

L’acqua è di tutti. Sembra essere questo il messaggio di tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla raccolta firme per poter indire il referendum per decidere se l’acqua dovrà passare sotto una gestione privatizzata o potrà restare un bene pubblico. La campagna referendaria, organizzata dal Forum italiano per i movimenti dell’acqua, è stata portata avanti da numerosissimi attivisti che hanno inscenato vere e proprie dimostrazioni, oltre a presenziare in tutte le città con banchetti e stand informativi. Lo scopo è abrogare il decreto Ronchi del novembre 2009 e le norme approvate dal governo Prodi che andavano nella stessa direzione, ossia verso la totale privatizzazione del servizio idrico italiano.

«La campagna referendaria che ha preso il via il 25 aprile scorso – ha spiegato Paolo Carsetti della segreteria del Forum- ha ottenuto un successo inaspettato. Sicuramente molto è stato fatto in tutti questi anni dai vari comitati sparsi su tutto il territorio che hanno saputo creare sensibilità e attenzione nell’opinione pubblica intorno a questo tema».

Tra tutte le iniziative organizzate, alcune veramente molto stravaganti, Carsetti ritiene che non ce ne sia stata una particolarmente efficace: «A mio parere non c’è stata una particolare iniziativa che ci ha permesso di raggiungere risultati eclatanti: è l’argomento su cui si incentra la campagna che fa presa sulla gente e il nostro personale successo viene dalla nostra trasversalità visto che non abbiamo alcun partito politico di riferimento».

Sono tante le iniziative che hanno portato alla raccolta delle firme. In particolare il Forum ha sfruttato alcune delle più importanti manifestazioni e la loro vetrina mediatica per arrivare nelle case della gente: dopo la partecipazione alla Marcia della pace Perugia-Assisi di metà maggio, i membri hanno inaugurato il loro Giro d’Italia, posizionandosi lungo le tappe della competizione ciclistica. Ma non solo. Il comitato di Udine è salito fin sulla vetta del Monte Zoncolan e a quota 1.800m i cittadini hanno allestito striscioni e banchetti raggiungendo, in meno di un mese, ben 7500 firme solo per la regione Friuli Venezia Giulia.

In provincia di Cesena hanno invece partecipato anche i bar: per un giorno hanno deciso di regalare a ogni firmatario un bicchiere di granita, aiutando così l’Emilia Romagna a raggiungere, in meno di 4 settimane, ben 35mila firme.

In Campania sono state raccolte 30mila firme: un risultato che gli enti locali e tanto meno la politica non hanno potuto fare a meno di notare. Ed è per questo che la giunta Iervolino ha approvato, per la prima volta in Italia, una delibera che stabilisce il “minimo vitale garantito” per il consumo idrico: per 40.000 famiglie napoletane che vivono ai limiti della miseria sarà operativa, già dalle prossime bollette, una fornitura gratuita di 250 litri giornalieri di acqua, pari a 41,32 euro l’anno.

La prima della classe è stata però la Liguria, in particolare la provincia di Savona. Non solo la provincia ha pedalato in occasione della 24 ore Mountain Bike a Finale Ligure, ma dopo sole 4 settimane le firme raccolte erano già 20 mila, ottenendo, per restare sempre in tema ciclistico, una simpatica maglietta rosa come premio per essersi distinta nell’impegno per la causa.

«E’ nata una forma solidaristica di reciproco aiuto, – ha concluso Carsetti – che senza alcun mezzo economico è partita dal basso e ha mobilitato le coscienze dei cittadini. Sinceramente credevamo di fare molta più fatica nel raccogliere le firme necessarie per poter proporre il referendum e invece rischiamo di riuscire davvero a raddoppiare l’obiettivo iniziale che ci eravamo prefissi raggiungendo il milione di firme».

In programma vi sono ancora tante iniziative. Sabato 5 giugno a Chioggia (VE), «Durante le nozze di Cristina e Alessandro – spiegano i membri del Forum – verrà allestito un banchetto per la raccolta firme di tutti i partecipanti ad alcuni dei quali sarà poi chiesto di indossare le magliette della campagna “L’acqua non si vende”». Nel weekend tra il 12 e il 13 giugno e durante il fine settimana successivo invece, il Forum lancerà “H2ora“: giornate di musica, arte e cultura organizzate dai comitati territoriali.

2 commenti su “1 milione di firme per l’acqua pubblica”

  1. Mi sembra che il contenuto del messaggio è più forte delle strategie di comunicazione. Ha vinto il valore notizia della “vicinanza” unito a quello delle “conseguenze pratiche”. L'acqua è un bene di cui tutti fanno esperienza.
    Questo mi fa dire che quando il valore in gioco è molto alto, ogni attore sociale attiva iniziative di comunicazione di per sè efficaci. Il valore aggiunto è avere un “contenitore” in grado di contare e registrare tutte le iniziative così da tradurre in numeri la portata di quella comunicazione. E' il famoso indicatore che con tanta fatica si ricerca nelle campagne di comunicazione.
    Credo che lo sviluppo delle teorie sulla comunicazione debba passare attraverso questa nuova figura all'interno di un ufficio: il contabile di indicatori!! (al momento non ho trovato un termine più felice, o magari esiste già).
    Flavio Gotta – direttivo AICA

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