Tutti intorno al totem

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di Eleonora Anello

Interessante interpretazione da parte dell’Associazione Sceverti della campagna di promozione del sistema di raccolta differenziata che l’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di San Benedetto del Tronto porta avanti dal febbraio 2008.
Per “Io amo San Benedetto, io riciclo”, questo il nome del progetto, l’Associazione Sceverti ha scelto di utilizzare come media di contatto dei “totem informatori”, realizzati a mano, esclusivamente con materiale di recupero, dall’artista Federica Di Donato. Questi oggetti di design indicheranno il luogo, il giorno e l’ora del conferimento, posizionandosi lungo le vie interessate.

Questo progetto sperimentale di marketing verde urbano vuole premiare il senso di responsabilità dell’individuo, che deve recarsi lui stresso presso il punto di raccolta, ed incentivarne la partecipazione, rafforzandone al contempo il senso di comunità. Secondo l’Assessore Paolo Canducci “I totem verdi assolvono a una duplice funzione: economica perchè hanno costo zero, in quanto frutto dell’ingegno e realizzati con materiali provenienti dall’impianto di separazione della PicenAmbiente [l’azienda di smaltimento locale, ndr] e sociale perchè dimostrano che i rifiuti differenziati hanno un’utilità pubblica. In questo caso sono indicatori del luogo in cui sosteranno le Gabbianelle, unità mobili per la raccolta di umido e secco non riciclabile”.

Oggetti visivamente piacevoli e accattivanti si adattano al contesto ambientale circostante, si stagliano nel territorio come punti di riferimento di un cammino virtuoso e conferiscono maggiore credibilità a un gesto che aiuta l’ambiente. Feticcio del cittadino virtuoso, dell’individuo che rispetta e tutela la propria città tanto da diventarne tutore lui stesso.

I cittadini sembrano gradire.

1 commento su “Tutti intorno al totem”

  1. Ripropongo la questione Tarsu – già comunicata a Brunetta – che ho postato in altra categoria… Può essere utile diffondere il concetto! Ted

    BRUNETTA, ministro dell'Innovazione, DEVE PROVVEDERE a prendere un provvedimento basilare, seppur tardivo: la Tarsu (o Tia che dir si voglia) NON deve essere più truffaldinamente commisurata all'ampiezza dei locali occupati da una famiglia, cioè rapportata ai metri quadrati di un appartamento – come finora da illo tempore, una vera e propria TRUFFA legalizzata dello Stato e dei Comuni -, bensì all'effettiva PRODUZIONE di RIFIUTI, d'ora in poi “rifondati” e chiamati RIUTILI, nome di cui rivendico QUI contestualmente la PATERNITà. Parlo di case private; per quel che riguarda aziende commerciali & similia, la situazione è di volta in volta diversa! Possibile che ci abbiate letteralmente truffato per decenni e che nessuno di dovere c'abbia posto rimedio da tempo???…
    Ted 3356779013

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