Un bilancio su Ecopolis

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di Letizia Palmisano

Si è tenuta presso la nuova Fiera di Roma, dal 1 al 3 Aprile 2009, la prima Edizione di Ecopolis, il summit internazionale dedicato al tema delle città, di cui avevamo già parlato nel precedente post.
La tre giorni ha visto una staffetta di convegni e main conferences di particolare rilievo.Ad aprire Ecopolis Alejandro Gutierrez, progettista di Dongtan, prima città sostenibile al mondo – durante il convegno sulla Presentazione del V Rapporto annuale sull’ambiente urbano promosso dal Sistema delle Agenzie per l’Ambiente – che ha esortato i Governi al passaggio da un sistema economico di produzione e consumo ad un’economia di servizi ed al servizio dell’uomo, dell’ambiente e dello sviluppo (sostenibile, ndr). Secondo Gutierrez l’attuale crisi economica ed ambientale può essere combattuta investendo oggi il 2% del PIL mondiale in politiche per la sostenibilità in quanto questo consentirebbe ai Governi di tutto il mondo un risparmio nel prossimo futuro di oltre il 20% del PIL complessivo. Molto seguiti i convegni che hanno evidenziato i passi in avanti delle Regioni Lazio e Puglia. Punte di diamante della Regione capitolina – secondo i dati diffusi durante la conferenza ‘l’energia delle città’ dall’Assessore regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti – gli investimenti sulle fonti rinnovabili – con oltre 200 milioni di euro stanziati per i microimpianti fotovoltaici per le famiglie – e la Casa Ecologica, progetto già presentato nel 2008 (con la partecipazione anche dello Sviluppo Lazio e del Ministero dell’Ambiente) che dimostra come un’abitazione efficiente consumi un quarto dell’energia ed emetta il 20% in meno di CO2 rispetto ad una casa tradizionale, con un risparmio di 3000 euro l’anno.

I grandi passi avanti verso la sostenibilità ambientale della Regione Puglia sono stati illustrati dal Presidente Nichi Vendola e dall’Assessore all’Assetto del Territorio e dell’Urbanistica Angela Barbanente: best practices, difesa del suolo, e rinnovabili sono stati indicati quale contenuto del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, in via di approvazione definitiva nel 2009.

I convegni sono stati l’occasione per commentare l’attualità legislativa. In particolar modo, in merito al piano casa, da molte parti si è sostenuto come per combattere la crisi non serva costruire ancora, stante le migliaia di case de uffici disabitati e sfitti, ma investire sulla certificazione energetica e la sostenibilità degli edifici già esistenti da un lato e sul trasporto collettivo dall’altro.

Nella tre giorni è stato, poi, possibile visionare i vincitori di due interessanti concorsi di ‘architettura sostenibile’, scaturiti dall’obiettivo ideare prototipi realizzabili per future metropoli verdi a misura d’uomo. Il primo è stato realizzato da ANCAB/Legacoop e Legambiente: ha vinto per la fattibilità e l’attenzione ai costi coniugati con l’ecosostenibilità del progetto. Il secondo, ‘Substainab.Italy’, è stato presentato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, per la realizzazione di quartieri sostenibili.

Tra i visitatori presenti molta attenzione nei convegni, curiosità e partecipazione tra gli stand. Tante le informazioni richieste alle imprese, in particolar modo per l’installazione di pannelli solari sulle proprie abitazioni e su dove trovare i prodotti “eco”, in primis i detersivi alla spina.

Tra gli stand delle istituzioni il materiale più richiesto dai cittadini è stato quello sull’informazione e l’educazione ambientale, specialmente sul corretto smaltimento dei rifiuti, tema molto sentito dopo il “caso Campania” e il preannunciato allarme in altre realtà italiane, compresa la Capitale con la discarica di Malagrotta già oltre il limite.

Soddisfazione moderata per il summit da parte di varie imprese partecipanti. Alcune hanno ritenuto l’evento come una vetrina per proporre innovazioni nei propri campi e per mostrare la fattibilità di progetti già realizzati. Ma non è mancato chi ha sottolineato come l’evento sia stato inferiore alle (loro) aspettative: con meno imprese partecipanti e numero dei visitatori limitato.

Nonostante eventi come questo consentano un punto di contatto tra le Amministrazioni e il mondo imprenditoriale, chiedendo agli esponenti di quest’ultimo quali limiti trovino nell’introdurre soluzioni e prodotti più ecocompatibili, da più parti è stata sottolineata – come più grande difficoltà – la diffidenza delle Pubbliche Amministrazioni sulle innovazioni ambientali affiancata ai problemi connessi alle lungaggini burocratiche e a quelli che ogni cambio di giunta spesso genera, con progetti che rimangono sospesi per mesi o che vengono annullati. Mentre una maggiore attenzione è stata registrata dagli addetti ai lavori da parte dei singoli cittadini e dal mondo imprenditoriale stesso dal quale aumentano le richieste di soluzioni più in armonia con l’ambiente per il proprio settore.

Vi è poi chi ha avuto modo di sottolineare come la struttura fieristica – nonostante si sia provveduto a compensare le emissioni di CO2 dell’evento e nonostante la Fiera, con il completamento dell’installazione dei pannelli solari sul tetto, sia uno dei più grandi poli di energie rinnovabili del mondo – di per sé non rispecchi un esempio di eco virtuosismo (sebbene di recentissima costruzione, ndr) e come una pecca di Ecopolis sia stata la mancanza di un punto ristoro in linea con l’evento che offrisse prodotti “bio”, annesso l’utilizzo di prodotti usa e getta biodegradabili.

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