TerraLab nasce a Milano nel 2019 dall’iniziativa di sette amiche che hanno iniziato ad incontrarsi per parlare di sostenibilità e di come tradurla nella vita quotidiana. Dopo essersi costituita come associazione, nel 2024 diventa un Ente del Terzo Settore.
Racconta la vicepresidente Anna Meda:
Ci occupiamo della promozione di stili di vita più sostenibili e coerenti con un modello circolare dell’economia, organizzando attività aperte alla comunità e al territorio, come Riverberi, un festival gratuito della sostenibilità e di stili di vita consapevoli, di cui lo scorso giugno si è tenuta la seconda edizione, e adesso con l’iniziativa Scuole Circolari abbiamo incominciato a lavorare anche con le scuole.
Sono in attivo interessanti iniziative di formazione, sensibilizzazione, team building sui temi della sostenibilità e dell'economia circolare, con webinar o attività ricreative a tema sostenibilità.
Da ottobre TerraLab ha iniziato il progetto Scuole Circolari, sostenuto dalla fondazione KPMG Italia ETS e reso gratuito per gli istituti elementari che desiderano aderire.
«Per noi è importante che il progetto sia gratuito per le scuole, è una delle prime cose che le maestre ci chiedono in fase di candidatura. È un’opportunità di formazione sia per loro che per i bambini e non vogliamo che qualcuno rimanga escluso per una questione economica» , spiega Anna.
Com’è nato il progetto Scuole Circolari?
Oltre a collaborare con alcune comunità locali e aziende abbiamo deciso di dare vita a questo progetto. L’obiettivo è parlare di economia circolare all’interno delle scuole elementari.
Fondazione KPMG Italia ETS ci ha chiesto di coinvolgere istituti che non fossero solo all’interno della città metropolitana di Milano, ma anche fuori dalla Lombardia.
Al momento stiamo lavorando quindi con tre scuole, in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, venti classi in totale con bambini e bambine di 3°, 4°, 5° elementare. Dedichiamo inoltre a ogni istituto che ci ospita un appuntamento per tutti i docenti.
Questo diventa un incontro formativo di quattro ore in cui parliamo di economia circolare a partire da che cos'è, quindi dalle differenze tra il modello lineare e quello circolare, i limiti del modello lineare e poi approfondiamo le strategie di circolarità, gli esempi di business e di buone pratiche esistenti.
Quali sono i punti chiave che cercate di toccare durante gli incontri?
Per ogni classe organizziamo due incontri e li abbiamo strutturati in modo che ci fosse un primo appuntamento teorico seppur adatto a bambini e bambine. Raccontiamo cosa sono i rifiuti tessili, elettronici, gli scarti alimentari, per portarli a capire che il concetto di scarto, spreco e rifiuto deriva dalle abitudini umane di consumo.
Poi facciamo un primo gioco sulla differenza tra un rifiuto e una risorsa: possono inventare dei modi per evitare che determinati materiali e oggetti diventino scarti, trasformandoli in risorse.
Il secondo incontro è un laboratorio, un momento in cui lavorano con confezioni in carta compositi, tappi di sughero o rotoli di carta igienica. Rifiuti domestici che proviamo a trasformare insieme per incoraggiarli a guardare questi oggetti in un modo diverso, a rendersi conto che ogni potenziale rifiuto nasconde un consumo di risorse.

Com’è strutturata la formazione per i docenti?
Siamo nella fase iniziale del progetto e finora abbiamo organizzato due incontri, con un riscontro positivo. In una fase iniziale rifiniamo i temi con le maestre, per capire se hanno già toccato alcuni argomenti in classe. Poi prende il via una breve formazione, con una parte teorica e un’attività di progettazione. Qui si prova a ripensare un oggetto della vita quotidiana secondo i principi dell’economia circolare.
L’obiettivo è far riflettere gli insegnanti sulla progettazione di un prodotto in base alle conoscenze teoriche. Alla fine lasciamo un questionario di gradimento, e in molti ammettono di non avere una grande preparazione sull’economia circolare. Molto evidente infatti l’interesse e la voglia di approfondire. È un argomento che incuriosisce e su cui spesso non ci sono opportunità di formazione.
Quali sono le tue impressioni dopo i primi incontri a scuola?
Ho percepito una spinta generale a parlare di sostenibilità e di economia circolare in senso molto ampio, poiché questi temi sono sì considerati urgenti, le occasioni di approfondimento sono poche.
Ho avuto l’impressione che questi temi vengano inseriti nella formazione ma senza essere contestualizzati. Nonostante ciò, gli insegnanti hanno accolto con interesse le nostre formazioni e hanno partecipato con domande e curiosità. Spero che questo interesse possa favorire una maggiore attenzione al tema per consolidare le attività inerenti, e che Scuole Circolari venga riproposto nel tempo.