Atlante delle Rive, il teatro sull’acqua di Marco Paolini

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In Atlante delle Rive la protagonista è l’acqua: un elemento fondamentale e prezioso con cui ci relazioniamo ogni giorno.

Il drammaturgo e regista Marco Paolini, per La Fabbrica del Mondo, avvia un’ambiziosa opera teatrale della durata di tre anni, prodotta da Jolefilm, che vuole raccontare la connessione tra risorsa idrica ed esseri umani, per avvicinare ad una nuova consapevolezza collettiva sulla gestione sostenibile dei fiumi in Italia.

Un progetto corale, che coinvolge artisti del teatro, giornalisti, divulgatori, tecnici e ingegneri ambientali, consorzi di bonifica, fino ai pescatori, alle associazioni di cittadini che tengono pulite le rive e a chi pratica sport fluviali.

Dal 2025, fino al 2027, i racconti parleranno di città, agricoltura, dighe, argini, interventi umani della storia, con errori del passato e prospettive per il futuro. Atlante delle Rive si estenderà fino ai bordi dei fiumi di tutta la Penisola, per crearne un grande ritratto d’insieme.

Bestiario Idrico aprirà le danze, in scena al Teatro Romano di Verona domenica 21 e lunedì 22 settembre. Una narrazione di storie di vita biologica e sociale sui fiumi, di conflitti legati ai corsi d’acqua, che hanno plasmato i paesaggi nel corso nella storia, mettendo in risalto tutti gli elementi che si muovono all’interno di uno stesso ecosistema, dalla pressione antropica alla biodiversità presente e la sua delicata conservazione.

La Giornata Mondiale dei Fiumi del 28 settembre sarà occasione per entrare nel vivo di Atlante delle Rive, con 40 eventi in nove regioni d’Italia, dal Nord al Sud, dalle Alpi alla Sardegna.

Tra gli spettacoli di maggiore rilevanza, Antropocene e altri poeti. Acqua_primo studio, con una riflessione cinica ed ironica che esplora le acque del presente con le questioni ambientali che le affliggono, tra inquinamento ed estinzioni delle specie.

R come Retrone. Sillabario dei fiumi vicentini, si propone invece come un’analisi letteraria del Fiume Retrone tra documenti storici e racconti mitici.

Il Terzo Elemento ripercorre il rapporto tra l’uomo e i fiumi dal 1100 a oggi, con storie di alluvioni, brigantaggio e acque contese tra territori.

Atlante delle rive – Capitolo 1 è il risultato di un laboratorio teatrale nei territori del Fiume Piave, per un approfondimento sul rapporto con l’acqua, i territori e il cambiamento climatico nelle zone montane.

Non mancano gli eventi itineranti: L’epica dell’acqua 2025 è un ecotrail di 100 km in tre tappe nel Delta del Po veneto, e Quel Po che c’è in noi, un omaggio tra poesia e sonorità che si svolgerà all’alba nei luoghi tra Boretto e Suzzara. In Piemonte, Prologo Atlante delle Rive, sarà un cammino condiviso lungo le rive della Dora Riparia a Pianezza.

Atlante delle Rive è anche partecipazione collettiva e cooperazione transfrontaliera, con gli spettacoli L’intelligenza dei fiumi, Cantare le acque ed i borghi e Un fiume: memorie dal futuro con danze popolari, uscite in barca, coinvolgimento di scuole e un laboratorio Italia-Slovenia per la prima infanzia.

Un progetto imponente, che prende atto del passato, con i suoi eventi – come quello del Vajont, segno indelebile e profondo per territori e comunità – riportandoli alla luce con nuove prospettive e valori, per farne insegnamento e per dirigersi verso “una visione meno antropocentrica dove la sostenibilità abbia un peso maggiore del PIL“, dalle parole dello stesso Paolini.

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