No Mow May: una nuova idea di natura urbana

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In un’epoca in cui la cura del verde è spesso sinonimo di ordine e controllo, il movimento No Mow May propone un cambio di paradigma: lasciare crescere l’erba nei giardini e negli spazi pubblici durante il mese di maggio per favorire la biodiversità.

Un’iniziativa globale per la biodiversità

Nato nel 2019 nel Regno Unito grazie all'organizzazione ambientalista Plantlife, il movimento No Mow May invita cittadini e amministrazioni a sospendere la falciatura dei prati nel mese di maggio. 

L’obiettivo è semplice ma potente: permettere a fiori spontanei come margherite, trifogli e denti di leone di fiorire, offrendo cibo e habitat agli insetti impollinatori come api e farfalle.

Secondo il progetto Every Flower Counts di Plantlife, nel 2021 il 78,8% dei partecipanti ha aderito all’iniziativa, con un aumento significativo rispetto al 33,6% del 2019 . I dati raccolti mostrano un incremento della presenza di fiori ricchi di nettare e una maggiore varietà di specie selvatiche nei prati non falciati.

E in Italia?

Sebbene il movimento sia ancora poco diffuso nel nostro Paese, alcune città stanno sperimentando pratiche simili. A Milano, Bergamo e Parma, ad esempio, si è adottato lo “sfalcio differenziato”, riducendo della metà il numero di tagli programmati in alcune aree verdi per promuovere la biodiversità autoctona.

Tuttavia, queste iniziative non sono sempre ben accolte. Le amministrazioni ricevono spesso lamentele da parte dei cittadini che percepiscono i prati incolti come segno di trascuratezza.

È quindi fondamentale accompagnare queste pratiche con una comunicazione efficace che spieghi i benefici ecologici e sensibilizzi l'opinione pubblica.

Benefici per gli impollinatori e oltre

Lasciare crescere l’erba non solo favorisce gli impollinatori, ma contribuisce anche a:

  • Ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti, migliorando la qualità del suolo e delle acque.
  • Mitigare gli effetti del cambiamento climatico, aumentando la capacità di sequestro del carbonio delle piante.
  • Promuovere la consapevolezza ambientale, coinvolgendo i cittadini in pratiche sostenibili e a basso impatto.

Un’opportunità per ripensare il verde urbano

Il movimento No Mow May ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura e a considerare alternative più sostenibili nella gestione degli spazi verdi. Anziché perseguire un’estetica basata su prati perfettamente rasati, possiamo valorizzare la bellezza della natura spontanea e riconoscere l’importanza della biodiversità anche nei contesti urbani.

Adottare pratiche come lo sfalcio ridotto o la creazione di aree di prato fiorito può trasformare i nostri giardini e parchi in rifugi per la fauna selvatica, contribuendo al benessere dell’ecosistema e della comunità.