SERR 2016: i consigli da CNI UNESCO per le scuole

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Il tema della riduzione degli imballaggi è senz’altro molto importante e centrale nell’ambito della cultura della sostenibilità ambientale e delle buone pratiche volte alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti.

Come tutti sappiamo non è possibile ridurre i rifiuti solo con lo smaltimento pertanto, al fine di consentirne il corretto riciclaggio, bisogna partire dalla riduzione degli imballaggi i quali costituiscono quasi la metà degli scarti che produciamo. L’unico modo che garantisce il maggior risparmio energetico ed il minimo impatto ambientale è la riduzione dei rifiuti a monte. Ridurli, dunque, non è soltanto un risparmio, ma anche un modo per rendere più sostenibile l’intero ciclo del loro smaltimento. Prevenire la produzione dei rifiuti significa intervenire principalmente sulla produzione e sul consumo di beni e prodotti.

Il problema degli imballaggi influisce enormemente sui costi di produzione, smaltimento e trasporto dei prodotti facendo aumentare, di conseguenza, anche le emissioni di CO2 nell’ambiente.

Per questo motivo, per iniziare ad invertire la rotta, è necessario partire dal nostro vivere quotidiano. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare la differenza facendo attenzione a quello che acquista e a come lo utilizza. In questo modo, oltre ad arrecare vantaggi all’ambiente, possiamo risparmiare, sprecare il menunescoo possibile, aumentare la nostra consapevolezza e il nostro potere di consumatori rifiutandoci di acquistare prodotti super imballati a favore di quelli sfusi, alla spina o con le confezioni ridotte al minimo. L’aumento della consapevolezza e del potere dei consumatori possono diventare degli strumenti efficaci per condurre le aziende di produzione a rivedere le proprie strategie di marketing all’insegna della sostenibilità, realizzando prodotti di qualità con minore impatto degli imballaggi sull’ambiente.

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La campagna Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) di educazione ambientale quest’anno, individuando il tema della riduzione degli imballaggi, ha centrato in pieno una delle maggiori problematiche legate alla riduzione dei rifiuti e alle più importanti attività connesse alle buone pratiche di Sviluppo Sostenibile sostenute dall’UNESCO.

In questo articolo vogliamo anche fornire alcuni esempi concreti incentrati sulle famose “3 R” – riduzione, riuso, riciclo – che possono servire sia da linee guida per le migliori pratiche degli istituti scolastici sia come spunti per azioni da proporre durante la SERR.

Ridurre significa innanzitutto utilizzare meno risorse “alla fonte”, ponendo attenzione all’intera gamma di misure e azioni adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventino dei rifiuti. Qualche idea? Limitate le stampe; modificate le impostazioni di stampa e di layout (ad esempio margini, formato lettera, la stampa fronte-retro, ecc.), usate carta riciclata per limitare il disboscamento delle foreste o utilizzate l’altra facciata dei vecchi documenti.

Allo stesso modo occorre ridurre lo spreco alimentare, migliorando le mense scolastiche, a partire dall’acquisto delle materie prime o l’utilizzo della cosiddetta “doggy bag” per gli avanzi. Promuovere il consumo di acqua del rubinetto e l’uso di borracce per bevande sono altri consigli pratici in questo senso.

Per quanto riguarda invece il riuso si potrebbe organizzare un mercatino delle pulci, per scambiare gli oggetti che non usiamo più, come libri, vestiti, giocattoli. Un’alternativa sono i laboratori di riparazione dei nostri oggetti rotti, oppure la beneficienza soprattutto nei periodi dell’anno in cui le persone tendono ad essere più sensibili, come a Natale. Per il caffè, adoperate tazze di ceramica invece di bicchieri di plastica!

Ultima “r”, cioè il riciclo. È importante realizzare un sistema di raccolta differenziata di successo. Inoltre, un concorso di decorazione creativa o giochi competitivi sulla differenziazione dei rifiuti sono un modo per incoraggiare gli studenti.

La SERR è un’iniziativa di grande importanza per diffondere i valori della sostenibilità ai cittadini e alle nuove generazioni al fine di creare nelle società contemporanee una solida coscienza ambientalista.

 

Maria Torresani, CNI UNESCO

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