Riciclare il sughero: scopriamo il Progetto Tappoachi?

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di Francesca Fantini

Viste le temperature basse degli ultimi giorni, è facile che ci si conceda un bicchiere di vino in più rispetto al solito. Per chi ormai ha fatto del riciclo una buona e sana abitudine, non sarà un problema riutilizzare le bottiglie o buttarle vuote nel cassonetto apposito perché vengano riciclate; diverso invece è il discorso riguardo ai tappi di sughero destinati a non essere riutilizzati.  Dal 2009 però, grazie al progetto Tappoachi? promosso da Rilegno, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno e sughero, è possibile dare una seconda vita al miliardo di tappi di sughero prodotti ogni anno e  che un tempo rimanevano inutilizzati. Il Progetto è stato lanciato a maggio 2009 in concomitanza alla manifestazione Cantine Aperte che si svolge l’ultima domenica di maggio quando le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le proprie porte al pubblico. Dalla fine del 2009 il Progetto si è maggiormente concentrato sulla raccolta territoriale, tramite l’appoggio agli eco-centri affiliati, dove avviene la raccolta dei tappi che verranno poi rilavorati e riciclati. Il sughero è infatti un materiale estremamente duttile che si presta a vari e numerosi usi a partire dall’edilizia, alla conservazione energetica, fino ad arrivare alla produzione di bijoux e gioielli artigianali. Il progetto ha preso rapidamente piede in tutta Italia ma ad oggi la regione che risulta maggiormente coinvolta e attiva è il Piemonte, grazie soprattutto alla presenza sul suo territorio di Boves (Cn), della Cooperativa Artimestieri. Quest’ultima, attiva fin dal 1989, opera nei settori del bioarredamento e della bioedilizia, fornendo aiuto e consulenza per chi deve ristrutturare o costruire casa, fornendo loro materiali eco e naturali, come appunto il sughero; inoltre a oggi è l’unico impianto a livello nazionale autorizzato al trattamento dei rifiuti di sughero. Così i tappi, che i singoli cittadini conferiscono all’eco-centro locale, vengono successivamente portati alla sede della Cooperativa Artimestieri: qui  una volta lavati, puliti e sminuzzati, vengono trasformati in sughero granulare, ribattezzato “ Risughero”, utilizzato nella bioedilizia come isolante termico, così da migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Dai tappi vengono anche ricavati pannelli di sughero espanso, che sono particolarmente usati nella sale prove e nelle sale d’incisione, grazie alle loro proprietà d’isolamento termo-acustico. Altro motivo di lode per la Cooperativa, oltre che per il lavoro che porta avanti, è che essa impiega per la lavorazione del sughero persone diversamente abili, insegnando loro un mestiere e favorendone l’inserimento sociale. Inoltre Artimestieri si appoggia alle associazioni locali, che divengono ulteriori punti di raccolta del sughero, e che possono autofinanziandosi portando i tappi raccolti alla Cooperativa e ricevendone in cambio 18 centesimi a chilo. Sul sito della Cooperativa, www.artimestieri.com,  è possibile anche visitare la mappa italiana dei punti di raccolta dei tappi di sughero.

Ma per coloro che volessero poi cimentarsi con il bricolage e il fai da te, oltre ad ispirarsi al Progetto Tappoachi?  E alle attività della Cooperativa Artimestieri, potranno trovare in internet moltissime idee regalo carine  da realizzare a partire proprio dai tappi: stampini, anelli intagliati, tende a fili di sughero, ghirlande ecc…. insomma, chi trova un tappo di sughero trova un tesoro!

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