Premio AICA – Tutte le edizioni precedenti

Si è tenuta ad Alba (CN) sabato 25 novembre la XIX edizione del Premio AICA, il riconoscimento che valorizza chi si distingue per una comunicazione ambientale efficace. Greencome e Giancarlo Sturloni sono risultati i candidati più votati dal pubblico e dal Comitato Scientifico di AICA, aggiudicandosi così il premio. L’evento, inserito nel programma della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, è stato inoltre l’occasione per celebrare anche l’importante traguardo raggiunto da AICA Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale: ricorrono infatti i primi vent’anni dalla sua fondazione.

Introdotta da Emanuela Rosio, Presidente di AICA, e condotta da Andrea Chi, voce di Radio Alba, la cerimonia ha permesso di conoscere il lavoro dei sei finalisti di questa edizione, accomunati dall’impegno nella divulgazione di tematiche ambientali al grande pubblico con professionalità e chiarezza.

Per la prima categoria, il cui tema quest’anno era “La Comunicazione ambientale a 20 anni”, è risultato vincitrice il team di Greencome, un gruppo di ragazzi e ragazze che quotidianamente informa sulle tematiche ambientali. Si descrivono come un “new media” che “vuole combattere l’immobilismo ambientale rivoluzionando il modo in cui vengono comunicate le sfide ambientali e il cambiamento climatico”. I loro principali canali hanno come target la Gen Z attraverso Telegram, Tik Tok, Instagram.

Giancarlo Sturloni, invece, giornalista scientifico e responsabile della comunicazione di Greenpeace Italia, è stato premiato nella categoria “Comunicare i Rischi i Cambiamenti Climatici”. Nella sua attività si distingue per l’attenzione posta al tema della risk communication, materia che insegna anche in diverse università. Inoltre, è stata consegnata la Menzione Speciale “Gaetano Capizzi” a “Io non Rischio”, campagna di sensibilizzazione della Protezione Civile, rappresentata in Piemonte dal coordinamento di Elena Turroni.

Hanno partecipato alla cerimonia l’Assessore del Comune di Alba Lorenzo Barbero, che ha portato i saluti dell’Amministrazione, Marco Scuderi, Vice Presidente della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che ha omaggiato di un biglietto tutti i partecipanti, e Isabella Gianicolo, Centro Studi Tartufo, che ha donato le piante tartufigene, premio per i vincitori.

Al termine della cerimonia di premiazione si sono svolti i festeggiamenti per il Ventennale dell’Associazione, con la presentazione dell’opuscolo celebrativo realizzato per l’occasione. Sono intervenuti così anche Roberto Cavallo, fondatore di AICA, Roccandrea Iascone di Consorzio Ricrea Acciaio e Elisabetta Perrotta di AssoAmbiente, membri del Consiglio Direttivo di AICA, e alcuni soci.

Rivedi la cerimonia sul canale AICA di YouTube.

Il Premio AICA, arrivato alla sua XVIII edizione, ha premiato i suoi vincitori: Cotoncri, Scott Duncan e Walter Ganapini si sono aggiudicati i riconoscimenti nelle tre categorie.

La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 19 novembre presso la Sala Riolfo ad Alba, in collaborazione con l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che ha messo a disposizione le piante tartufigene come premio per i vincitori: un simbolo del nostro territorio, che raggiungerà così nuove dimore.

Introdotta da Emanuela Rosio, Presidente di AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, e condotta dal giornalista Beppe Rovera, già volto noto della trasmissione di Rai 3 Ambiente Italia, la cerimonia ha permesso di consegnare il riconoscimento ai vincitori di questa edizione. La selezione tra i candidati finalisti è avvenuta tramite una votazione popolare sui canali social dell’Associazione e grazie alle preferenze espresse dalla giuria, composta dal Comitato Scientifico di AICA.

Per la prima categoria, il cui tema quest’anno era “Svelare il Greenwashing”, si è aggiudicata il Premio AICA l’influencer green @cotoncri, pseudonimo di Cristina Cotorobai, che sul suo canale Instagram mostra la sua vita, sempre alla ricerca di nuove soluzioni sostenibili e con un occhio di riguardo alla comunicazione delle aziende. In questo modo aiuta i suoi follower a riconoscere ciò che è realmente green e quello che invece è solo una facciata.

Scott Duncan, meteorologo scozzese molto conosciuto sui social, è stato premiato nella categoria “Comunicare i Cambiamenti Climatici”. Nell’ultimo anno le mappe e i grafici che ha realizzato e diffuso sui suoi canali hanno aiutato a comprendere meglio le anomalie climatiche che tutto il mondo ha attraversato, dalle grandi siccità europee ai fenomeni monsonici senza precedenti dell’Asia.

Infine, Walter Ganapini, uno dei primi grandi ambientalisti italiani, ha ricevuto il premio alla carriera. Tra i fondatori di Legambiente, è stato per anni presidente di Greenpeace e con la sua fama e influenza rappresenta ancora una delle colonne della comunicazione ambientale in Italia.

Hanno partecipato alla cerimonia la Consigliera del Comune di Alba Cristina Casetta, che ha portato i saluti dell’Amministrazione, Stefano Ventura consigliere dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Al termine della cerimonia è stata inoltre presentata l’Agenda Greenplanner 2023.

ènostra, la Federazione Internazionale delle società di Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e Gaetano Capizzi sono i vincitori delle tre categorie del Premio AICA 2021, premiati durante l’evento di sabato 13 novembre.

Giunto quest’anno alla 17° edizione, il Premio AICA è finalmente tornato in presenza e ha permesso di mettere in luce importanti realtà ed esperienze del mondo della comunicazione ambientale. Nelle tre categorie, sono stati la cooperativa ènostra, la campagna “Climate Changed Me” della FICR e Gaetano Capizzi ad aggiudicarsi il riconoscimento durante la cerimonia di sabato 13 novembre. Il PalaAlba Capitale, messo a disposizione da Confindustria Cuneo, è stato la perfetta cornice per l’evento che da anni sottolinea il valore e l’importanza di una comunicazione efficace.

Introdotta da Emanuela Rosio, Presidente di AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, e condotta dal giornalista Beppe Rovera, già volto noto della trasmissione di Rai 3 Ambiente Italia, la cerimonia ha permesso di consegnare il riconoscimento ai vincitori di questa edizione. La selezione tra i candidati finalisti è avvenuta tramite una votazione popolare sui canali social dell’Associazione e grazie alle preferenze espresse dalla giuria, composta dal Comitato Scientifico di AICA.

Per la prima categoria, il cui tema quest’anno era “Innovazione nella Comunicazione”, si è aggiudicata il Premio AICA la cooperativa ènostra, che produce e fornisce elettricità rinnovabile, sostenibile ed etica a famiglie, imprese e organizzazioni del terzo settore. ènostra, rappresentata durante la premiazione da Pino Tebano, si è distinta per aver realizzato il più grande impianto eolico collettivo d’Italia, grazie anche al sostegno delle socie e dei soci della cooperativa.

Climate Changed Me, campagna di comunicazione realizzata dalla Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, è stata premiata nella categoria “Comunicare i Cambiamenti Climatici”. Alla cerimonia sono stati presenti Tommaso Della Longa, portavoce del Presidente Francesco Rocca, e Figanmese Melis, responsabile della campagna internazionale, che ha raggiunto e coinvolto moltissime persone nel mondo, tra cui l’attivista svedese Greta Thunberg.

Infine, Gaetano Capizzi ha ricevuto il premio alla carriera. Presidente e fondatore di CinemAmbiente, è stato per anni presidente del network internazionale di festival cinematografici ambientali Green Film Network. La kermesse italiana, in scena dal 1997 a Torino, ha permesso negli anni di creare uno spazio dedicato alle migliori opere cinematografiche legate alle tematiche ambientali, portandole così all’attenzione del grande pubblico.

Hanno partecipato alla cerimonia l’Assessore all’Ambiente del Comune di Alba Marco Marcarino, che ha portato i saluti dell’Amministrazione, e Antonio Degiacomi, del Centro Nazionale Studi Tartufo, che ha omaggiato i premi ai vincitori. Infatti, saranno consegnate loro tre piante tartufigene, simbolo delle Langhe nel mondo e inoltre entreranno di diritto nel Comitato Scientifico di AICA, per permettere la creazione di rapporti saldi e duraturi, basati su valori comuni.

Erik Ahlström, Italy for Climate e Legambiente sono i vincitori delle tre categorie del Premio AICA 2020, premiati durante l’evento online del 25 febbraio, con una Menzione Speciale per Domenico Errani.

Sono Erik Ahlström, Italy for Climate e Legambiente i vincitori del Premio AICA 2020: la cerimonia di premiazione si è svolta per la prima volta online e in streaming, a causa delle misure restrittive vigenti, ed è stata molto seguita sia sulle pagine Facebook che sul canale YouTube di Envi.info, la testata ufficiale di AICA, l’Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale. Oltre ai tre premiati, una menzione speciale è andata a Domenico Errani.

Introdotta da Emanuela Rosio, Presidente di AICA, e condotta dal giornalista Beppe Rovera, già volto noto della trasmissione di Rai 3 Ambiente Italia, storico presentatore e amico dell’Associazione, la cerimonia ha visto la consegna degli “Oscar della Comunicazione Ambientale” a personalità, progetti, organizzazioni o campagne comunicative che si sono distinte per aver divulgato in maniera efficace le complesse questioni ecologiche. I vinciitori sono stati scelti tramite la votazione popolare sui canali social dell’Associazione e le preferenze espresse dalla giuria, composta dal Comitato Scientifico di AICA.

Per la prima categoria, il cui tema era “Comunicare il littering”, Erik Ahlström, eco-atleta svedese e fondatore dell’associazione Plogga, è stato premiato per aver inventato il termine “plogging”, ma soprattutto per aver diffuso e supportato la creazione di eventi sportivi sostenibili in tutto il mondo. Si tratta infatti di una disciplina sportiva che coniuga la corsa e la raccolta dei rifiuti per strada – il cosiddetto littering. Sempre in questa categoria, Domenico Errani e la sua Valle delle Albicocche si sono distinti per il loro attivismo e l’originalità delle loro campagne di comunicazione, tanto da meritare una menzione speciale.

L’iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Italy for Climate si è invece aggiudicata il premio nella seconda categoria, “Comunicare i Cambiamenti Climatici”, in virtù del forte impegno verso un futuro più green. Italy for Climate, infatti, ha definito una Roadmap climatica che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni in Italia del 55% entro il 2030, per il raggiungimento della piena neutralità climatica entro il 2050. Vengono coinvolte in questo processo sia attività di ricerca sia partnership con imprese e istituzioni sensibili a queste tematiche.

Il riconoscimento alla carriera, infine, è stato assegnato a Legambiente, in occasione dei quarant’anni dalla sua fondazione. Alla premiazione è intervenuto il Presidente Stefano Ciafani, che ha presentato i tanti risultati raggiunti in quattro decenni di attività in campo ambientale e divulgativo. «Ho trovato documenti degli Anni ‘80 – racconta Ciafani – in cui si parlava di transizione ecologica, e questo tema, comunicato in tutte le sue modalità, dopo quarant’anni si è trasformato in una politica europea, per tutti i 27 Paesi membri. È un risultato anche del lavoro delle principali associazioni ambientaliste. […] Grazie di questo riconoscimento, ovviamente la nostra carriera non finisce qua – assicura il Presidente – noi continuiamo!».

A tutti i finalisti verrà inviata una pergamena, mentre ai vincitori sono state simbolicamente donate piante da frutto, che saranno messe a dimora a Montelupo Albese. Le piante sono state gentilmente offerte del Vivaio Cooperativo Regionale Albese – Vivalb, che ha deciso di supportare la missione e l’attività di AICA. La cura degli alberi e dei loro frutti sarà affidata ai coordinatori dell’Associazione, con la promessa di rendere i proprietari partecipi dei loro sviluppi e con l’invito a farne visita in tempi migliori, sostenendo così il rilancio del turismo e la ripartenza del territorio langarolo. I vincitori, inoltre, entreranno di diritto nel Comitato Scientifico di AICA, per permettere la creazione di rapporti saldi e duraturi, basati su valori comuni.

L’appuntamento è quindi per l’autunno 2021 con la nuova edizione del Premio AICA, che vuole proseguire a valorizzare l’impegno di chi, attraverso campagne di comunicazione, porta all’attenzione dei cittadini i problemi ambientali, contribuendo alla creazione di una coscienza collettiva e di una cultura ambientale.

Il web-doc Adaptation per la categoria Comunicare con i cittadini fa bene all’ambiente; il Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC) per la categoria Comunicare i cambiamenti climaticiStefano Liberti per la categoria Premio alla Carriera Beppe Comin: sono questi i vincitori del Premio AICA 2019 per la Comunicazione Ambientale.

La cerimonia finale si è svolta ad Alba, presso la sala Vittorio Riolfo, nell’ambito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Durante l’evento, aperto dai saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Alba Carlotta Boffa e da Emanuela Rosio, presidente di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), sono stati svelati i nomi degli “Oscar della Comunicazione Ambientale”, ossia personalità, progetti, organizzazioni o campagne comunicative che si sono distinte per aver divulgato in maniera efficace le complesse questioni ecologiche. A presentare la cerimonia Maurizio Bongioanni, coordinatore delle attività di AICA e il giornalista Beppe Rovera, già volto noto della trasmissione di Rai 3 Ambiente Italia.

La giuria, composta dal comitato tecnico scientifico di AICA, ha scelto per la prima categoria, il cui tema era “Comunicare comportamenti sostenibili nella lotta all’emergenza climatica”, il progetto Adaptation, premiandone la creatività e la scelta del messaggio: il web-doc, ideato dal divulgatore scientifico Marco Merola, è infatti un interessantissimo esempio di casi virtuosi di adattamento all’emergenza climatica in giro per il mondo. A ritirare il premio è salito sul palco Luca Salice dell’agenzia di comunicazione The Trip, che ha collaborato con Merola nella realizzazione del web-documentario. A consegnare il premio l’assessore alla cultura del comune di Alba Carlotta Boffa e il consigliere comunale Stefania Balocco.

Alla Fondazione CMCC (Centro Euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici), invece, è stato riconosciuto lo sforzo di mettere in pratica un progetto comunicativo scientifico interdisciplinare e internazionale. Mauro Buonocore, responsabile della comunicazione della fondazione, nel ritirare il premio ha spiegato quanto sia importante mettere a disposizione degli operatori della comunicazione documenti scientifici precisi nei contenuti e maggiormente comunicabili grazie all’ausilio di dati, grafici, mappe. Sforzo che la comunità scientifica ha già riconosciuto al CMCC: il centro infatti è focal point dell’IPCC (Intergovernmental Panel of Climate Change) e partecipa quindi alle sessioni plenarie e agli incontri dell’IPCC, rappresentando l’IPCC nel proprio paese e svolgendo attività di comunicazione e divulgazione riguardo alle attività del Gruppo intergovernativo. A consegnare il premio Federico Fusari, presidente del consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in acciaio RICREA, membro del direttivo di AICA.

Il riconoscimento alla carriera, infine, è stato assegnato al giornalista Stefano Liberti per le sue inchieste ambientali, in primis quelle sulla filiera del cibo. Liberti ha raccontato ai presenti la complessità di muoversi all’interno dei grandi sistemi economici e di come sia difficile far conoscere al consumatore i diversi step delle filiere. La necessità di raccontare la realtà dei fatti senza lasciarsi andare al catastrofismo è la ricetta alla base della comunicazione del giornalista. A consegnare il premio, Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera del Tartufo e il direttore Stefano Mosca.

Il Premio AICA ha dato ampio spazio a tutti i finalisti nel raccontare i propri progetti. Oltre ai vincitori sopra menzionati, hanno preso parte al premio Federica Gasbarro, portavoce di Fridays For Future Roma e unica italiana a partecipare al Climate Youth delle Nazioni Unite di New York insieme alla famosa attivista Greta Thunberg; l’artista Andreco, rappresentante del progetto Climate Art Project attraverso cui l’emergenza climatica prende vita con murales e opere d’arte contemporanea (è suo il primo murales sul Canal Grande di Venezia); i giovani giornalisti di DueGradirivista online che ha come obiettivo quello di parlare di clima in modo più comprensibile, “terra terra”.

È stato consegnato anche un Premio Giovani, con il quale gli studenti del movimento Fridays For Future di Alba hanno voluto consegnare un riconoscimento a Federica Gasbarro. Una menzione speciale è stata poi consegnata al Comune di Parma, rappresentato dall’Assessore alle Politiche Ambientali Tiziana Benassi, che ritirando il premio ha raccontato la candidatura di Parma come Capitale Verde Europea 2022. Spazio anche per un esempio di sostenibilità dal territorio: la dirigente scolastica e due professoresse dell’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “Piera Cillario Ferrero” di Alba hanno riferito dell’introduzione di un nuovo corso, quello in “Gestione delle acque e risanamento ambientale” con cui il diplomato potrà intervenire in tutela e gestione delle acque sotterranee, superficiali e interne marine. Ci sono solo cinque scuole in Italia ad aver introdotto questo corso e una di queste cinque è ad Alba.

A tutti i FINALISTI sono state consegnate piante tartufigene messa a disposizione dal Centro Nazionale Studi del Tartufo, rappresentato durante la cerimonia dal presidente Antonio Degiacomi. Le etichette che hanno accompagnato le piante sono state stampate su carta piantabile e riportano la quantità di CO2 immagazzinabile dalle piante. Sono stati anche consegnati porta-oggetti in cartone riciclato stampati grazie al contributo del consorzio nazionale per il recupero di imballaggi in carta e cartone Comieco.

Un ringraziamento particolare è andato alla Cooperativa ERICA, main sponsor dell’evento.

Finalisti Premio AICA 2019

La Città di Bilbao per la categoria Comunicare con i cittadini fa bene all’ambiente; il Museo delle Scienze di Trento (MUSE) per la categoria Comunicare i cambiamenti climaticiPatrizio Roversi per la categoria Premio alla Carriera Beppe Comin: sono questi i vincitori del Premio AICA 2018 per la Comunicazione Ambientale.

La cerimonia finale si è svolta ad Alba, presso la sala V. Riolfo, nell’ambito della Fiera Internazionale del Tartufo. Durante l’evento, aperto dai saluti di Emanuela Rosio – presidente di AICA, Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale- sono stati svelati i nomi degli “Oscar della Comunicazione Ambientale”, ossia personalità, progetti, organizzazioni o campagne comunicative che si sono distinte per aver divulgato in maniera efficace le complesse questioni ecologiche. A presentare la cerimonia il giornalista Beppe Rovera, già volto noto della trasmissione di Rai 3 Ambiente Italia.

Per la prima categoria, il cui tema era “Comunicare la sostenibilità delle città”, la giuria ha scelto la Città di Bilbao, premiandone la sua capacità a trasformarsi da grigia città industriale in un modello di efficienza e tecnologia da esportare nel mondo. Tutto questo è stato possibile grazie all’Associazione Bilbao Metropoli 30 che sviluppa ricerche ed eventi promozionali finalizzati al recupero e alla rivitalizzazione dell’area urbana della città. Sono stati realizzati diversi interventi tra cui la creazione della nuova metropolitana, realizzata con materiali moderni ed innovativi, che utilizza solo energia verde per muoversi e le carrozze saranno presto dotate di un sistema che recupera l’energia durante le frenate; e strade costruite con “mattonelle ecologiche”, realizzata con un materiale sperimentale in grado di assorbire il diossido di carbonio. Il premio, una pianta da frutto locale, è stata consegnata al sindaco all’assessore all’ambiente Massimo Scavino, con l’impegno di piantarla in città.

Il Museo delle Scienze di Trento (MUSE), invece, è stato premiato per la mostra dal titolo “Ghiacciai – Il futuro dei ghiacci perenni nelle nostre mani” (visitabile fino al 23 marzo 2019). Una mostra di grande fascino che offre una fotografia dei ghiacciai che ricoprono il nostro pianeta da quattro prospettive: l’ambiente naturale glaciale e le dinamiche che lo mantengono in equilibrio; le attività scientifiche e i rilievi che permettono di quantificare lo stato di salute dei ghiacciai e di studiare i cambiamenti climatici degli ultimi secoli; le avventurose esplorazioni sui sentieri glaciologici; le vicende storiche e i miti legati ai luoghi più inospitali dell’ambiente montano. Il visitatore ha la possibilità di scoprire diverse realtà dell’attività glaciologica grazie a contenuti multimediali inseriti in strutture lignee, dalle linee essenziali e curiose.  A ritirare il premio Christian Casarotto, curatore della mostra, consegnatogli dal giornalista Franco Borgogno.

Il riconoscimento alla carriera, infine, è stato assegnato a Patrizio Roversi, (ex) conduttore di Linea Verde e di Turisti per caso. Appassionato di viaggi, predilige il turismo sostenibile, sono tanti, infatti, gli itinerari che si possono fare a piedi, o in bici, a cavallo, in treno… tanti itinerari “slow”, che offrono delle attrattive di natura enogastronomica, paesaggistica, culturale, storica, tutte da apprezzare e da gustare. Turisti responsabili lo si diventa innanzitutto rispettando l’ambiente nelle modalità di viaggio, e poi attraverso la voglia di scoprire i luoghi, persone e tradizioni locali, evitando di chiudersi in resort o paradisi artificiali. La pianta da frutto riconosciuta a Roversi è stata affidata a Gino Scarsi, anche lui ex-vincitore del Premio Aica, per essere piantata nell’Oasi S. Nicolao di Canale.

A tutti i FINALISTI sono state poi consegnate le confetture prodotte dall’Azienda Agricola ERICA di Alba (CN), realizzate con erbe spontanee e la frutta nata dagli alberi di Montelupo Albese. In aggiunta, oltre a una pergamena, è stato abbinato l’ultimo libro del divulgatore ambientale Roberto Cavallo “La Bibbia dell’Ecologia”.

Diversi gli ospiti intervenuti alla cerimonia: tra questi gli interventi musicali de La Quadrilla Folk Band accompagnati dalle lettura di Roberto Cavallo.

Il progetto artistico SCART per la categoria Comunicare con i cittadini fa bene all’ambiente; la missione scientifica “Arctic Expedition 2016” dell’associazione 5 Gyres per la categoria Comunicare i cambiamenti climaticiCristina Gabetti per la categoria Premio alla Carriera Beppe Comin: sono questi i vincitori del Premio AICA 2017 per la Comunicazione Ambientale.

La cerimonia finale si è svolta ad Alba, presso la sala Beppe Fenoglio, nell’ambito della Fiera Internazionale del Tartufo. Durante l’evento, aperto dai saluti di Roberto Cavallo ed Emanuela Rosio -presidente uscente e neo-presidente di AICA, Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale- sono stati svelati i nomi degli “Oscar della Comunicazione Ambientale”, ossia personalità, progetti, organizzazioni o campagne comunicative che si sono distinte per aver divulgato in maniera efficace le complesse questioni ecologiche. A presentare la cerimonia il giornalista Beppe Rovera, già volto noto della trasmissione di Rai 3 Ambiente Italia.

Per la prima categoria, il cui tema era “La comunicazione ambientale nascosta nell’anima di un oggetto riciclato”, la giuria ha scelto il progetto SCART, premiandone la creatività di più soggetti, essendo un collettivo di artisti, ciascuno dei quali agisce come moltiplicatore del messaggio di riciclo per prevenire i rifiuti. SCART, infatti, da oltre 18 anni trasforma la mission di Waste Recycling in un progetto concreto capace di incidere positivamente sulla mentalità del recupero e del riuso. Ad esempio, le loro creazioni sono state utilizzate come costumi e scenografie della puntata del talent show X-Factor dedicata a #Unmaredasalvare, la campagna di Sky per sensibilizzare sull’inquinamento da plastica degli oceani.

L’associazione senza scopo di lucro 5 Gyres, invece, è stata premiata per aver messo in atto un progetto comunicativo scientifico innovativo e internazionale, che ha catalizzato prodotti culturali come cortometraggi e il libro di Franco Borgogno Un mare da salvare. L’autore del volume, ambasciatore italiano dell’organizzazione, ha raccontato l’esperienza della sua partecipazione alla missione nel Passaggio a Nord Ovest di 5 Gyres, “Arctic Expedition 2016”, per raccogliere dati sull’inquinamento da microplastiche nel mare.

Il riconoscimento alla carriera, infine, è stato assegnato a Cristina Gabetti, nota giornalista televisiva e scrittrice, premiata per la sua attività di divulgatrice di tematiche legate al consumo ecosostenibile utilizzando più strumenti comunicativi (tv, libri, conferenze). Il suo kit didattico Tondo Come il Mondo (Giunti Progetti Educativi), per esempio, ha raggiunto quasi 1 milione di studenti delle elementari. Volto noto del Tg Satirico Striscia La Notizia, dove ha condotto la rubrica ecosostenibile “Occhio allo spreco” e dove conduce con successo “Occhio al futuro”, di cui è anche autrice, Cristina Gabetti ha ritirato di persona il premio.

Ai vincitori è stata consegnata una pianta da frutto: un riconoscimento green con un grande valore, anche simbolico, per il futuro. A tutti i finalisti sono state poi consegnate le confetture prodotte dall’Azienda Agricola ERICA di Alba (CN), realizzate con erbe spontanee e la frutta nata dagli alberi di Montelupo Albese. In aggiunta, oltre a una pergamena incorniciata, è stato abbinato il libro Prodotti di nicchia di Langhe e Roero (L’artistica editrice), scritto da Roberto Cavallo in collaborazione con la Cooperativa ERICA. All’insegna dello sposalizio tra cultura e natura, e della biodiversità.

Diversi gli ospiti intervenuti alla cerimonia: oltre ai già citati Franco Borgogno e Cristina Gabetti, un momento interessante è stato l’incontro con Massimo Sirelli, l’ideatore del progetto “Adotta un robot”, la prima “Casa Adozioni di Robot da compagnia” al mondo. L’artista, che assembla robottini orfani del progresso industriale e del consumismo sfrenato per dar loro una nuova “famiglia”, ha descritto il suo lavoro di sperimentazione unito alla cultura del design del riuso: una forma di creatività consapevole che mette in primo piano l’aspetto emozionale della materia scartata.

Inoltre, un piccolo ma significativo esempio di concreta comunicazione ambientale sul territorio è arrivato dal sodalizio Canale Ecologia, che dal 1991 opera attivamente e senza fini di lucro tra Langhe e Roero per la salvaguardia dell’ecosistema e per la costituzione di oasi e parchi naturali.

Un momento simpatico è stato il lancio del video della band Riciclato Circo Musicale, che utilizza materiali di recupero e oggetti di uso comune per inventare e costruire strumenti musicali fantasiosi. Un altro filmato è giunto infine da Roberto Giovanninidirettore di Tuttogreen, mensile de La Stampa dedicato ai temi della sostenibilità, il quale ha sottolineato la missione dei giornali per informare e formare i cittadini.

La Banda Osiris per la categoria “Comunicare con i cittadini (attraverso la musica) fa bene all’ambiente”; il Kyoto Club per la categoria “Comunicare i cambiamenti climatici”; Alex Zanotelli per la categoria “Premio alla Carriera Beppe Comin”. Ecco i vincitori del Premio AICA 2016per la Comunicazione Ambientale.

La cerimonia finale si è svolta venerdì 28 ottobre al Forte di Bard. Durante le serata sono stati svelati i nomi degli “Oscar della Comunicazione Ambientale”, ossia personalità, organizzazioni o campagne comunicative che si sono distinte per aver divulgato in maniera efficace le complesse questioni ecologiche.

La giuria ha scelto la Banda Osiris, per la sua formidabile capacità di divulgare le problematiche ambientali in maniera ironica e intelligente attraverso i suoi spettacoli itineranti, utilizzando gli strumenti non solo musicali, ma anche quelli del teatro e del cabaret. I rocamboleschi artisti hanno regalato al pubblico la loro simpatica e contagiosa bravura tecnica.

Il Kyoto Club, invece, rappresentato dalla responsabile dell’area comunicazione Clementina Taliento, è stato premiato per aver promosso efficaci iniziative di sensibilizzazione nei campi dell’efficienza energetica, dell’utilizzo delle rinnovabili e della mobilità sostenibile, organizzando azioni volte ad arginare l’impatto del climate change.

Il riconoscimento alla carriera, infine, è stato assegnato ad Alex Zanotelli, missionario impegnato a livello sociale e ambientale, ispiratore e fondatore di diversi movimenti tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale nel mondo. Ha contribuito al volume Curare Madre Terra. Commento all’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. Ha ritirato il premio Claudio Crimi, altro padre comboniano, che è intervenuto sui problemi dell’acqua pubblica e dell’emergenza idrica.

Ospite d’eccezione dell’evento è stata Paola Maugeri: nota speaker radiofonica su “Virgin Radio”, autrice e conduttrice di programmi televisivi. La dj e vj siciliana ha raccontato ai presenti il suo esperimento ecosostenibile (poi diventato libro), La mia vita a impatto zeroIl progetto consisteva in una serie di azioni virtuose – per la Terra e il benessere dell’umanità –, allo scopo di riflettere sul consumismo e sul mercato che governa il nostro pianeta. Vegana da molti anni, Paola Maugeri ha scritto libri come Alla salute! e Las Vegans.

Inoltre, un piccolo ma significativo esempio “dal basso”per il loro metodo di lavorare la terra nel rispetto della natura, è arrivato dal Collettivo Agricolo “LA TERRA CHE RIDE”. Si tratta di un gruppo di contadini Valdostani, che si è posto l’obiettivo di promuovere e valorizzare un modo nuovo di coltivare, per produrre frutti bio e a km0, OGM e chimica free, che propongono al mercato contadino, o durante incontri come il baratto e l’aperitivo condiviso.

Inoltre, è anche intervenuto il giornalista Rai Beppe Rovera, storico conduttore della trasmissione “Ambiente Italia”, commentando i concetti di informazione e comunicazione ambientale. Un momento simpatico è stato pure il lancio del contributo video dell’artista hawaiano Jack Johnson, il quale ha salutato e ringraziato gli amici italiani di AICA per averlo candidato come finalista al premio. Un altro contributo audiovisivo è arrivato dal grande attore e regista Marco Paolini, con una riflessione sulla cosiddetta “Antropocene”.

Al 1° CLASSIFICATO di ogni categoria è andato un albero da frutto di tre anni da piantumare. Il riconoscimento è stato scelto in relazione alla natura del Premio, legato appunto alle tematiche ambientali. L’albero, infatti, rappresenta un simbolo concreto della vita sul pianeta Terra, che deve tornare ad essere un orto o un giardino dell’umanità. D’accordo con il celebre aforisma di Nelson Henderson“Il vero significato della vita è quello di piantare alberi, sotto la cui ombra non prevedi di sederti”.

Ai FINALISTI sono state poi consegnate le confetture prodotte dall’Azienda Agricola ERICA di Alba (CN), realizzate con erbe spontanee e la frutta nata dagli alberi di Montelupo Albese. In aggiunta, oltre a una pergamena incorniciata, è stato abbinato il libro Prodotti di nicchia di Langhe e Roero (L’artistica editrice), scritto da Roberto Cavallo in collaborazione con la Cooperativa ERICA. All’insegna dello sposalizio tra cultura e natura, e della biodiversità.

Anche quest’anno, come consuetudine, si è tenuto il Premio AICA nell’ambito della prestigiosa rassegna Cinemambiente.

Il Premio AICA, istituito nel 2004, si pone l’obiettivo di premiare chi, attraverso campagne di comunicazione, porta all’attenzione dei cittadini i problemi ambientali, contribuendo alla creazione di una coscienza e di una cultura ambientale. La comunicazione ambientale riveste infatti un ruolo spesso sottovalutato: mentre il dibattito solitamente si sofferma sui contenuti di azioni volte a tutelare l’ambiente, troppo poco si enfatizza l’importanza di comunicare in maniera appropriata tali azioni ai cittadini, che in ultima battuta, comprendendo e sposando o meno tali azioni diventano i veri protagonisti di un cambiamento ambientale possibile.

vincitori di quest’anno sono stati:

  • Per la categoria Comunicare ai cittadini fa bene all’ambiente, il cui tema 2015 era “Comunicare lo spreco alimentare attraverso i media, tradizionali e new media”: LAST MINUTE SOTTO CASA, per aver offerto ai consumatori e alle imprese uno spazio virtuale dove soddisfare le loro rispettive esigenze di domanda e offerta di cibo, concorrendo così a evitare gli sprechi alimentari.  Il secondo classificato è stato Klaus Pichler, per l’utilizzo originale e innovativo della fotografia – in particolare della tecnica still life – nell’illustrare il problema degli sprechi alimentari da un punto di vista estetico, generando così un forte impatto di sensibilizzazione nel pubblico. Il terzo classificato è stato invece La Stampa per aver affrontato il tema degli sprechi alimentari in numerose rubriche delle riviste sia cartacee che on-line e per aver così raggiunto un vasto pubblico, aumentando notevolmente la consapevolezza sull’argomento. Ha premiato la categoria Laura Bettini, di Radio 24.
  •  Comunicare il protocollo di Kyoto. Il vincitore è stato HABITAMI, per aver migliorato il rendimento energetico attraverso soluzioni di efficientamento degli edifici e per aver promosso l’utilizzo di risorse rinnovabili nell’area milanese. Il secondo classificato è stato Zero Waste Pro e CO2 Emissions calculatorof waste Management per aver creato e promosso uno strumento che consente ai policy maker di valutare l’impatto delle loro decisioni in materia di gestione dei rifiuti sulla produzione di CO2. Il terzo classificato è stato The Guardian per aver sviluppato una nuova metodologia nello sforzo di comunicazione del cambiamento climatico. Ha premiato la categoria Luca Mercalli, noto divulgatore televisivo – e non solo.
  • Premio alla carriera Beppe Comin. Il vincitore è stato GIOBBE COVATTA, per aver usato la comicità come linguaggio coinvolgente e innovativo nel sensibilizzare il grande pubblico sulle tematiche ambientali, mentre il secondo classificato è stato Yann Arthus Bertrand per il suo costante impegno nel documentare dal punto di vista fotografico le tematiche ambientali e per la sua capacità di declinarle in immagini memorabili, che gli hanno consentito di raggiungere un pubblico internazionale molto ampio. Jorge Mario Bergoglio è stato considerato “fuori concorso”. Ha premiato la categoria Francesca Davoli, di AICA.

Il premio è stato gentilmente offerto dalla Erica Soc. Coop, che produce marmellate totalmente biologiche grazie alla propria azienda agricola.

La grande novità di quest’anno è stata una tavola rotonda, che ha preceduto il Premio, nel corso della quale diversi esperti in materia di comunicazione ambientale si sono confrontati, moderati da Roberto Cavallo presidente di AICA, domandandosi quali siano i mezzi e gli strumenti più efficaci – incluso la coerenza che ciascuno, a livello individuale, riesce ad attuare rispetto al messaggio inviato – per raggiungere un pubblico quanto più ampio possibile in tema di comunicazione ambientale.

Novità per la X edizione del Premio AICA: la cerimonia di premiazione del premio AICA torna ad essere ospitata durante la rassegna cinematografica Cinemambiente, ormai da 17 anni l’appuntamento più importante in Italia e non solo per gli appassionati di cinema ambientale.
La cerimonia è stata preceduta da un dibattito dal titolo “Le nuove frontiere della comunicazione ambientale”: prendendo spunto dal film Project Wild Thing di David Bond, si è discusso dell’efficacia del marketing nella comunicazione ambientale. Un incontro a cui hanno partecipato la conduttrice e autrice televisiva Syusy Blady, il presidente di Aica Roberto Cavallo, il direttore della «Nuova ecologia» Marco Fratoddi e il presidente di Last Minute Market Andrea Segré.

AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) premia chi, attraverso le proprie campagne di comunicazione, porta all’attenzione dei cittadini i problemi ambientali, contribuendo alla creazione di una coscienza e di una cultura ambientale. Anche quest’anno il Premio è suddiviso in tre categorie: “Comunicare ai cittadini fa bene all’ambiente”, il Premio Speciale “Comunicare il Protocollo di Kyoto” ed il Premio alla Carriera “Beppe Comin”. La prima categoria verte ogni anno su un tema specifico che quest’anno sarà “Comunicare il consumo di suolo”.

Ecco quest’anno chi si è aggiudicato il premio!

Nella categoria: Comunicare ai cittadini fa bene all’ambiente: comunicare il consumo di suolo, il premio è stato vinto dal Forum “Salviamo il Paesaggio”.
Il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori” è un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia (sul modello del Forum per l’acqua pubblica), che, mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio. Celebre è la prima campagna nazionale del Forum: il censimento in tutti i Comuni italiani degli edifici sfitti o non utilizzati e rimasti vuoti.

Nella categoria: Comunicare il Protocollo di Kyoto, il premio è stato vinto dalla Campagna Europea Covenant of Mayors (Patto dei Sindaci).
Il Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors) è un’iniziativa promossa dalla Commissione europea per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia europea verso la sostenibilità energetica ed ambientale. L’iniziativa è stata lanciata dalla Commissione il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile.
Il Patto, al quale hanno aderito sinora oltre 5.730 città tra cui 20 capitali europee e numerose città di paesi non membri dell’UE, con una mobilitazione di oltre 180 milioni di cittadini fornisce alle amministrazioni locali l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzano la gestione amministrativa e influiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. I firmatari rappresentano città di varie dimensioni, dai piccoli paesi alle maggiori aree metropolitane.

Il premio alla carriera “Beppe Comin” è stato vinto dal prof. Andrea Segré.
Docente, saggista, agroeconomista, triestino classe 1961, Andrea Segrè è fondatore e presidente di Last Minute Market, spin off dell’Università di Bologna, promotore della campagna europea Un anno contro lo spreco, ideatore della Carta per gli enti territoriali a Spreco Zero e di Waste Watcher il primo osservatorio nazionale sugli sprechi domestici. Dal 16 ottobre 2013 è coordinatore del Piano Nazionale per la prevenzione degli sprechi alimentari, istituito dal Ministro dell’Ambiente.
Nel 2012 gli è stato conferito, presso il Parlamento Europeo, il premio Green Award per l’etica e il Premio Artusi. Nel 2013 è il vincitore del premio Vincenzo Dona voce dei consumatori e del premio Giovanni Borghi, riconoscimento ideato da Whirlpool per il pionierismo nel fare impresa.
Fra i saggi più recenti di Andrea Segrè figurano Economia a colori (Einaudi 2012), Cucinare senza sprechi (Ponte alle Grazie 2012), Vivere a spreco zero (Marsilio 2013), che ha ispirato l’istituzione del Premio Vivere a spreco zero. L’ultimo saggio dal titolo Spreco, edito da Rosenberg & Sellier, sarà presentato in anteprima lunedì 2 giugno al festival Cinemambiente di Torino, alle ore 19.15 presso il cinema Massimo, sala 1.
Sono inoltre a cura di Andrea Segrè i tre rapporti pubblicati da Edizioni Ambiente: Libro nero dello spreco: il cibo (2011), Libro blu dello spreco: l’acqua (2012), Libro verde dello spreco: l’energia (2013).

Parlando di green economy, la mente va subito alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica o ai prodotti “bio”.. ma cosa ne sarebbe di queste iniziative se non venissero comunicate al grande pubblico? Se rimanessero all’interno della ristretta cerchia degli addetti ai lavori avrebbero la stessa efficacia?
Noi pensiamo di no ed è per questo motivo che AICA, come associazione internazionale per la comunicazione ambientale, ha deciso di dare a chi si impegna in questo senso un premio.
Per la prima volta dal 2004, anno dell’ istituzione del premio AICA, la cerimonia di premiazione si è tenuta ad Ecomondo, venerdì 9 novembre, durante la quale il presidente dell’associazione Roberto Cavallo ha premiato i vincitori consegnando loro una targa personalizzata.

Una volta conclusa la votazione popolare, svoltasi attraverso i social network e il sito www.envi.info, i vincitori sono stati:
Mauro Corona, perché nel suo romanzo descrive i risultati catastrofici derivanti dall’esaurimento delle risorse e mostra come far fronte ad un modo nuovo. I sopravvissuti devono imparare a soddisfare i loro bisogni non facendo più conto sulle abitudini consolidate e le comodità cui erano abituati;
Italian Climate Network, per aver creato una grande rete di cittadini, associazioni e professionisti e il lavoro di tutti i giorni volto a comunicare il cambiamento climatico e le sue sfide al pubblico;
Nicolas Hulot, per la sua attività nel campo dell’istruzione, del giornalismo e della scienza, per il lavoro della Fondazione che porta il suo nome e per il suo impegno politico, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni ambientali.

Abbiamo raggiunto Veronica Caciagli, responsabile di Italian Climate Network, dopo la premiazione che ci ha raccontato di come siano soddisfatti della vittoria: “Siamo molto contenti di aver vinto: non so se arriveremo al premio Nobel come Al Gore, uno dei precedenti vincitori del premio AICA, ma comunicare i cambiamenti climatici è proprio il nostro scopo. Pensiamo che sia importante comunicare il clima che cambia in un modo scientificamente corretto, ma anche in grado di raggiungere le persone; perciò facciamo da ponte tra la scienza e le persone. Ringraziamo AICA e gli organizzatori: questo premio è uno stimolo nel proseguire la nostra azione con ancora più impegno. Un sentito ringraziamento va ai fondatori, al team di volontari che si impegnano nelle attività dell’associazione e a chi ci ha aiutato in questo nostro primo anno. Stiamo costruendo un movimento per il clima in Italia: attendiamo il contributo di chiunque voglia aiutarci a portare avanti la sfida ai cambiamenti climatici e a un futuro low carbon.

Ricordiamo che i finalisti per le tre categorie in gara erano:

Comunicare ai cittadini fa bene all’ambiente, comunicare attraverso la fiction:
Mauro Corona, con il romanzo, la fine del mondo storto;
Animals United, film d’animazione;
Wall-e, film d’animazione.

Per la categoria comunicare il protocollo di Kyoto:
Mr. Planet, trasmissione radiofonica in onda su Virgin Radio, Radio Montecarlo e radio 105;
Food waste is money waste, campagna di comunicazione irlandese contro lo spreco alimentare;
Italian Climate Network, rete di associazioni, cittadini e professionisti impegnati nel comunicare i cambiamenti climatici.

Per la categoria Premio alla carriera, Beppe Comin:
Nicolas Hulot, ecologista francese;
Andrea Segré, per l’opera del Last Minute Market contro lo spreco alimentare;
Alessandro Mortarino, Domenico Finiguerra e Gino Scarsi per il movimento Stop al consumo di territorio.

Domenica 5 giugno, all’interno della serata conclusiva del Festival Internazionale di Cinemambiente, è stato consegnato il Premio AICA 2011, confermando in questo modo la collaborazione tra l’associazione AICA e il Festival. Il Premio è suddiviso in tre categorie: “Comunicare ai cittadini fa bene all’ambiente”, il Premio Speciale “Comunicare il Protocollo di Kyoto” ed il Premio alla Carriera “Beppe Comin”. La prima categoria verte ogni anno su un tema specifico che quest’anno è stato “Comunicare le foreste”.

I vincitori delle tre categorie che sono stati premiati presso il Cinema Massimo di Torino sono stati:

INTERNATIONAL FOREST FILM FESTIVAL un festival organizzato dal Forum sulle Foreste dell’ONU in occasione del 2011, Anno Internazionale delle Foreste;

MINISTÈRE DE L’ÉCOLOGIE ET DU DÉVELOPPEMENT DURABLE per la campagna “Il n’ya pas de petits gestes quand on est 60 millions à les faire” (“Non ci sono piccoli gesti se si è 60 milioni a farli”) finalizzata a promuovere tra la cittadinanza la politica ambientale del governo;

PIERO ANGELA, divulgatore scientifico e noto volto televisivo italiano.

Per il Forum sulle Foreste dell’ONU ha ritirato il Premio la Direttrice Ms. Jan L. McAlpineche dopo aver spiegato come si è sviluppata l’idea del Festival e come si è svolto ha affermato: «È solo grazie al supporto del pubblico che manifestazioni di questo tipo possono avere successo. Quando abbiamo lanciato l’idea dell’International Forest Film Festival non pensavamo che ben 160 film avrebbero partecipato e che l’interesse del pubblico sarebbe stato così ampio. Questo è il segno che tra i cittadini esiste una diffusa sensibilità ambientale che bisogna continuare a coltivare».

Per il Ministero francese era presente invece Jacques Faye, Direttore generale della prevenzione dei grandi rischi, che ha dichiarato: «Il Ministero dell’Ecologia e dello Sviluppo Sostenibile e un grosso contenitore che si occupa di varie tematiche. L’obiettivo principale di questa campagna così come di molte altre che abbiamo promosso nel corso degli ultimi anni è rendere la comunicazione ambientale comunicazione pubblica e istituzionale. Per questo motivo le nostre campagne sono sempre rivolte all’insieme della cittadinanza e utilizzano i canali mediatici nazionali come radio e TV».

Roberto Cavallo, Presidente di AICA, nel riprendere il claim della campagna del Ministero francese – Non ci sono piccoli gesti se si è milioni di persone a farli – ha ricordato, infine, l’importante appuntamento del 12 e 13 giugno in Italia cui tutti i cittadini sono chiamati a partecipare: il voto per i referendum sull’acqua pubblica e sull’energia nucleare, due questioni ambientali che sono stati tra l’altro temi portanti dell’edizione 2011 del Festival Internazionale di Cinemambiente.

La VII edizione del Premio AICA è stata ospitata quest’anno dalla serata conclusiva di Cinemambiente, a Torino, ieri, domenica 6 giugno. Davanti ad un ampio e eterogeneo pubblico, Gaetano Capizzi, direttore di Cinemambiente, ha invitato sul palco Roberto Cavallo, presidente di AICA, per presentare il Premio e i suoi vincitori.
Anche quest’anno le categorie erano tre. Per “Comunicare ai cittadini, fa bene all’ambiente”, dedicato al tema della biodiversità, è stato premiato il Movimento Terra Madre, fondato da Carlin Petrini. Ampio evento mediatico, Terra Madre riesce, ormai da diversi anni, a comunicare il valore della biodiversità a tutti i livelli, scientifico, ambientale e culturale.
Il Premio è stato consegnato da Roberto Tricarico, assessore all’ambiente della Città di Torino, a Eric Vassallo, governatore Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta, che così ha commentato: Terra Madre è un vero e proprio movimento, non un semplice evento legato ad un unico periodo dell’anno. Contadini e persone che fanno parte di questa rete, in tutto il mondo, si dedicano quotidianamente alla cura delle loro coltivazioni e della biodiversità per consegnare alle generazioni future un patrimonio ambientale integro e non depauperato.Il Premio per la categoria Comunicare il Protocollo di Kyoto è andato invece a Andy Hobsbawm, fondatore insieme a Naresh Ramchandani del movimento “Do the Green Thing”, il cui obiettivo è diffondere utili consigli per sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche governi e imprese affinché perseguano scelte innovative, scelte verdi. Hobsbawm ha partecipato alla premiazione in video conferenza. Lieto del riconoscimento, ha ringraziato e specificato come la diffusione di messaggi verdi debba essere creativa, stimolante, debba servirsi di vari canali e linguaggi. La comunicazione ambientale deve essere sexi per attirare quante più persone possibile in modo che condurre una vita sostenibile non venga percepito come un’imposizione, ma diventi un desiderio profondo. La connessione via skype, strumento che insieme alle distanze abbatte anche le emissioni di CO2, che riscosse il gradimento del pubblico nella scorsa edizione del Premio, è stato nuovamente riproposto.Il terzo premio, infine, quello alla Carriera dedicato a Beppe Comin, uno dei precursori della comunicazione ambientale in Italia, è andato a Enzo Bianchi. Il priore del Monastero di Bose, impegnato altrove, si è detto molto rammaricato della sua assenza, ma ha dato la sua disponibilità per organizzare un altro incontro, che sarà sicuramente una bellissima occasione di riflessione sulla relazione tra religione e spiritualità da un lato e rispetto per l’ambiente dall’altro.
In attesa di poter ascoltare dal vivo le parole di Bianchi, riportiamo questa citazione che è insieme una dichiarazione d’amore per l’ambiente e un monito ad aver cura dei frutti della terra: Piantare una vite è come fare un matrimonio con la terra, è un gesto di grande speranza, che non a caso la Bibbia pone come primo gesto compiuto da Noè dopo il diluvio. Significa stipulare un’alleanza con un pezzo di terra, affermare che lì, in quel posto preciso, si vuole dimorare, che ci si prende il tempo per di attendere i frutti del proprio lavoro: coltura e cultura, quella della vigna è una sorta di patto nuziale tra l’uomo e la natura (Il pane di ieri, Einaudi, 2008: 48-49).