Al Kappa FuturFestival 2025 è ospite anche la sostenibilità

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Fedeli compagni delle estati, ma non solo, gli eventi sono parte della nostra vita, cuore pulsante di divertimento, emozioni e ricordi.

Sicuramente, nell’immaginare il mondo del futuro, progettando la transizione ecologica, è inevitabile tenere in considerazione questo aspetto: basti pensare che i festival musicali generano fino a 23 kg di CO₂ per partecipante.

Il 4, 5 e 6 luglio 2025 Torino ha ospitato la dodicesima edizione del Kappa FuturFestival, festival di musica elettronica quest’anno sesto nella Top 100 dei Festival più amati del mondo.

Un evento ormai in costante crescita in questi anni: al punto che ormai è uno dei motori dell’economia della città di Torino.

L’atmosfera, è senz’altro spettacolare: tre giorni, cinque palchi, decine di migliaia di partecipanti da oltre 130 Paesi. Ma quest’anno, oltre alla lineup di respiro globale, continua l’impegno verso la sostenibilità ambientale, con una strategia strutturata che ha coinvolto mobilità, energia, rifiuti e comunicazione.

Anche per la sensibilizzazione sul tema è stato senza dubbio interessante seguire queste attività: da diversi anni infatti sono in corso diverse iniziative. Per i trasporti, ad esempio, il festival si è organizzato con:

  • Aumento delle corse GTT e comunicazione dedicata con il Comune di Torino;
  • Una mappatura degli spostamenti: oltre il 78% dei partecipanti nel 2024 ha usato mezzi pubblici, camminato o condiviso veicoli;
  • Adesione al progetto MaaS ToMove: bonus mobilità di 10 euro per chi usa le app URBI e Wetaxi;
  • Sconti fino al 75% sui treni Frecciarossa con Trenitalia;
  • 6 linee di bus da città italiane con Busforfun.

Ma non solo mobilità: per conciliare l’onda della musica con il rispetto del territorio ospitante sono stati dimezzati i generatori per ridurre carburanti e inquinanti, la quasi totalità degli allestimenti e la segnaletica con materiali riutilizzabili e LED, oltre ad un monitoraggio continuo e abbattimento dell’inquinamento acustico della zona.

Inoltre, per consapevolezza e sensibilità l’offerta di tutta la ristorazione include sempre almeno un’opzione veg e, come novità di quest’anno, uno stand 100% vegan.

Ultimo, ma non per impatto, il tema della produzione dei rifiuti: come si può immaginare è elevata la produzione per un evento che ospita centinaia di migliaia di persone. E, nonostante una raccolta differenziata estesa, ci sono margini di miglioramento. 

Su questo aspetto, il Festival sta lavorando da diversi anni con la fondazione americana Global Inheritance, soprattutto nell’ottica della comunicazione con le seguenti attività:

  • TRASHed Store: i partecipanti possono riscattare premi con bottiglie e bicchieri usati;
  • TRASHed :: Art of Recycling: artisti trasformano i bidoni in opere d’arte donate poi alle scuole;
  • The Art of Thrifting: nuova iniziativa 2025 con premi ai migliori outfit vintage.

In aggiunta, sempre sul tema dell’economia circolare, i braccialetti per accesso e pagamento (il KFF è cashless) sono realizzati al 100% in plastica riciclata e all’interno vengono distribuiti gratuitamente compostabili grazie alla collaborazione con This Unique.

È un inizio, è una strada che si avvia con coraggio e passione: il tema è una sfida importante, ma ormai inevitabile.