Spreco alimentare, al via un patto per contrastarlo: l’intervista a Too Good To Go

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Aziende, supermercati e consumatori uniti contro lo spreco alimentare. Questo lo scopo de “Il patto” lanciato dall’app danese Too Good To Go. Per saperne di più, abbiamo intervistato il manager della filiale italiana.

Sono oltre quindici le aziende che, insieme all’organizzazione Altroconsumo, hanno aderito al “Patto contro lo spreco alimentare” firmato Too Good To Go. In occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio, l’app di origini danesi ha deciso di fare un passo in più. Un apporto concreto per contrastare lo spreco di cibo, ma non solo. Ad esempio, partendo dal presupposto che il 10% dello spreco alimentare in Europa deriva da un’errata interpretazione delle etichette, il primo passo sarà la realizzazione di un’etichetta più precisa e trasparente. Ma senza dare ulteriori dettagli, approfondiamo l’argomento attraverso le parole di Eugenio Sapora, country manager di Too Good To Go Italia.

Ciao Eugenio! Con la fondazione di Too Good To Go la vostra missione è stata, dal principio, quella di contrastare lo spreco alimentare. Allo scopo, recentemente, avete instaurato “Il patto”, in cosa consiste?

Esattamente, l’app è proprio nata con l’obiettivo di contrastare lo spreco alimentare mettendo in contatto gli esercenti commerciali, i quali hanno dei prodotti invenduti a fine giornata, che altrimenti andrebbero gettati, con gli utenti che possono acquistare, e salvare, prodotti ancora buoni a un terzo del prezzo originale.

Proprio durante il primo lockdown, però, molte aziende hanno dovuto fare i conti con ingenti quantità di prodotti rimasti nei propri magazzini a causa della chiusura dell’Ho.Re.Ca. Abbiamo quindi deciso che era il momento di compiere un passo in più per contrastare lo spreco a tutti i livelli della filiera agroalimentare. È così che nasce il nostro “Patto contro lo Spreco Alimentare”, un’alleanza con grandi player del settore che prevede azioni concrete per abbattere gli sprechi alimentari nei prossimi tre anni. Un accordo a cui tutte le aziende del comparto alimentare possono partecipare, purché siano disposte a contrastare lo spreco con una o più azioni chiave basate su cinque punti fondamentali:

  • Etichetta Consapevole, che consiste nell’uso di un’ulteriore specifica che consente una migliore interpretazione al significato di TMC (termine minimo di conservazione indicato con la frase “da consumarsi preferibilmente entro”);
  • Azienda Consapevole e Consumatore Consapevole, per comunicare il proprio impegno e sensibilizzare contro gli sprechi sia i propri dipendenti che i consumatori finali;
  • Supermercato contro lo spreco, rivolto alle catene di supermercati che vogliono attuare attività di monitoraggio negli store e iniziative ad hoc dedicate ai prodotti che hanno superato il TMC;
  • Fabbrica contro lo spreco, al fine di monitorare la propria catena di produzione e limitare gli sprechi.

L’iniziativa, tra le altre cose, è stata sponsorizzata da un video recitato da Neri Marcorè. Questa strategia ha avuto i risultati sperati?

Sì, la campagna è stata lanciata proprio in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio) e il video con Neri Marcorè aveva l’obiettivo di sensibilizzare sul tema i nostri utenti per fare in modo che anche loro, insieme alle aziende del patto, si impegnassero in questa battaglia. Il riscontro è stato positivo, molti ci hanno comunicato i propri accorgimenti quotidiani per evitare di gettare gli alimenti o come riutilizzano i cibi che non possono più essere consumati. È molto bello sapere di aver creato una comunità unita nella lotta agli sprechi e speriamo che cresca sempre più.   

Dall’anno della fondazione di Too Good To Go, dati alla mano, avete registrato un interesse crescente nei vostri confronti?

Assolutamente sì! L’app è stata fondata in Danimarca nel 2015 e in poco più di 5 anni siamo riusciti a conquistare 14 Paesi Europei e da qualche mese anche il mercato statunitense (attualmente a New York e Boston, ma nelle prossime settimane arriveremo ufficialmente a Philadelphia e Washington D.C). Globalmente, abbiamo oltre 30 milioni di utenti registrati, più di 47mila negozi aderenti e venduto circa 50 milioni di Magic Box, che ci hanno permesso di evitare l’emissione di oltre 100 milioni di kg di CO2.[1]

In Italia siamo arrivati a marzo 2019 e, dopo un iniziale scetticismo generale da parte di utenti e negozianti, abbiamo riscosso molto successo fino ad arrivare a conquistare, in soli due anni di attività, quasi due milioni e mezzo di utenti che hanno salvato oltre un milione e mezzo di Magic Box grazie ai 9.000 negozi aderenti all’iniziativa.


[1] Ogni Magic Box salvata equivale convenzionalmente a 2.5 kg di CO2 non emesse nell’ambiente.