Ecoturismo in Tunisia: un modo per preservare le bellezze del Sahara

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Il  WWF e la Banca Mondiale, insieme al Ministero tunisino degli Affari Locali e dell’Ambiente, hanno lanciato un progetto di sostegno al turismo ecosostenibile volto a promuovere le riserve naturali e gli ecosistemi presenti nel sud del Paese.

Questo piano si inserisce in un quadro più ampio di iniziative cooperative di sviluppo nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) e si pone come obiettivo di promuovere la gestione integrata delle risorse naturali nel settore produttivo e migliorare il benessere economico e sociale delle comunità attraverso la riabilitazione e il mantenimento della produttività degli ecosistemi.

Inizialmente sarà necessario creare le condizioni propizie per mettere in atto il progetto, attraverso azioni che favoriscano la gestione delle aree protette e che ne permettano il mantenimento. Sarà necessario, in questo senso, rinforzare il quadro istituzionale, legale e strategico per la gestione dei Parchi Nazionali e integrare capacità nazionali e locali nella gestione durevole delle terre e nella preservazione della biodiversità grazie all’approccio della gestione integrata delle risorse.

Queste risorse verranno, in seguito, utilizzate per migliorare la gestione delle Riserve naturali di Deghoumes  nel Governatorato di Touzer, Bouhedma sotto il Governatorato di Sidi Bouzid e Gafsa e il parco nazionale di JBIL nel Governatorato  di Kébili.

Il progetto si pone come obiettivo di incoraggiare la formazione di partenariati con le comunità locali che abitano nelle zone limitrofe ai parchi selezionati, così da mettere in atto anche piccole sovvenzioni e promuovere l’educazione ambientale investendo sia in progetti analoghi di turismo ecosostenibile sia creando meccanismi per favorire lo sviluppo del settore privato, anche attraverso la riabilitazione degli ecomusei già presenti all’interno delle riserve.

Francesca Prandi

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