Veganuary: conoscere l’alimentazione plant-based (e abbattere gli stereotipi)

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Si conclude oggi il Veganuary, l’evento vegan più grande al mondo che, partendo dall’Inghilterra nel 2014, ha ispirato e “sfidato” migliaia di partecipanti in 209 Paesi a sperimentare un’alimentazione plant-based per tutto il mese di gennaio (si sa, il mese dei buoni propositi!).

Il progetto del Veganuary è arrivato in Italia nel 2020 grazie alla partnership di Essere Animali, associazione che si batte a favore di un sistema alimentare sostenibile per mettere fine allo sfruttamento degli animali attraverso indagini, campagne, azioni legali e a impatto sociale.

I benefici legati ad una dieta vegetale sono molteplici (ambiente, animali, salute) e negli ultimi anni si riscontra una sensibilità diffusa e spiccata sul tema, anche grazie ad un’informazione che scardina sempre più chiaramente gli stereotipi legati all’alimentazione vegana.

Ed è proprio questo l’obiettivo al quale ambisce la campagna di Veganuary: informare in modo semplice e diretto l’utente riguardo agli aspetti più disparati connessi al mondo veg. Iscrivendosi gratuitamente sul sito www.veganuary.it ogni giorno, per tutto il mese, si ricevono e-mail in merito alle motivazioni (supportate da dati sempre puntualmente aggiornati) e i benefici, ma soprattutto consigli pratici per potersi muovere nella quotidianità, nonché spunti per ricette e tutte le informazioni nutrizionali utili per conoscere in modo più approfondito il cibo che abbiamo a disposizione.

Per quanto riguarda l’Italia, anche quest’anno la dottoressa Silvia Goggi, medico nutrizionista, esperta di alimentazione vegetale e fondatrice di Plant Based Clinic, ha fornito un ulteriore supporto per i dubbi e le domande sollevate dal pubblico. Insomma, il messaggio principale che è stato lanciato è: “mangiare vegano è facile, te lo mostro!”.

Al Veganuary non hanno aderito soltanto persone fisiche (e molti grandi nomi), la promozione dell’alimentazione veg è arrivata anche da numerose aziende. Per invitare i consumatori e far conoscere le alternative vegetali disponibili, infatti, supermercati (ALDI), catene di ristoranti (Rossopomodoro, Capatoast, Hamerica’s e Flower Burger), ma anche servizi di delivery (Macai e SanaSana) e app di prenotazione ristoranti (The Fork e PerPranzo) hanno proposto servizi, offerte e prodotti specifici risvolti al pubblico.

Inoltre, sono stati moltissimi i marchi, anche non prettamente appartenenti del settore alimentare (KoRo, Altromercato, Lush, Aveda), che hanno deciso di coinvolgere e sensibilizzare il pubblico, lanciando nuovi prodotti e linee veg, offrendo sconti su determinati articoli. Sempre più aziende, infatti, si stanno preoccupando di inserire nella loro gamma di offerte prodotti alternativi, dato che i trend di vendita dei prodotti a base vegetale, solo in Italia, dal 2019 sono aumentati del 25%.

Il progetto, ovviamente, non si limita solo al mese di gennaio, le fonti di informazione sono attive tutto l’anno. Il sito e le pagine social di Veganuary, Essere Animali, Silvia Goggi e anche quella di Carlotta Perego (Cucina Botanica) sono sempre a disposizione e consultabili in qualsiasi momento, attive quotidianamente per tutti coloro i quali sono in cerca di ispirazione, o anche semplicemente per i curiosi.

La comunicazione e la struttura del Veganuary non si pone come un’imposizione: il messaggio è gentile, entusiasmante e coinvolgente. L’approccio del progetto in questo è, infatti, molto efficace ma soprattutto necessario. Spesso questo stile di vita tende ad essere percepito come difficile da gestire e da portare avanti nel quotidiano, scoraggiando inevitabilmente chi vorrebbe iniziare il percorso.

Veganuary dimostra, invece, quanto sia semplice modificare le proprie abitudini, spronando il pubblico a mettersi in gioco e fornendo tutto il supporto necessario, sia per quanto riguarda l’informazione che per gli aspetti pratici, creando così tutti i presupposti per mettere completamente a proprio agio l’utente partecipante.

Scegliere cosa portare in tavola può sembrare un piccolo gesto, ma si rivela essere invece una svolta radicale per il nostro Pianeta. Iniziare ad essere consumatori più attivi e consapevoli può davvero fare la differenza.

La sfida può iniziare quando vuoi tu!