Rete Zero Waste: intervista a Celeste Spolaore

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Celeste, Co-fondatrice della ReteZeroWaste, studia ingegneria dell’energia a Padova, dove vive. A 24 anni è attivista femminista intersezionale e ambientalista ZeroWaste sulla piattaforma social Instagram sotto il nome di @the.ethical.choice dal Giugno 2017.

Come e quando nasce il progetto ReteZeroWaste e da chi è stato fondato?

Inizialmente nasce da un’aggregazione spontanea su instagram di attiviste, più o meno esperte di ambientalismo e ZeroWaste, provenienti da tutta Italia. In poco tempo il gruppo è cresciuto di numero e alcune di noi si sono proposte di trasformare il loro percorso ambientalista personale in un progetto attivo di divulgazione. Viene quindi fondato il sito ReteZeroWaste.it che, al momento, raccoglie 89 articoli originali che spaziano da temi più scientifici, a consigli pratici e notizie sempre in tema di riduzione di rifiuti e sprechi.
Uno strumento importante che forniamo nel sito è la Mappa delle Realtà Locali: una cartina dell’Italia dove vengono inseriti i negozi che forniscono supporto per uno stile di vita Zero Waste come i negozi che offrono prodotti sfusi, mercatini dell’usato e distributori di acqua microfiltrata.

In questi due anni avete avuto riscontri sull’utilità del vostro progetto? Puoi farci qualche esempio?

Articoli a parte, come Rete ci impegniamo a diffondere uno stile di vita sostenibile anche attraverso una pagina Facebook con più di 6.000 followers, il gruppo annesso con circa 15.000 membri e una pagina instagram con più di 15.000 followers. I numeri, di per sé, per noi non sono importanti, ma ci aiutano a capire il potenziale di divulgazione che abbiamo. Ciò che ci interessa maggiormente è il riscontro di tutte le persone che partecipano attivamente alle nostre iniziative e i loro feedback attraverso commenti, messaggi e menzioni.

Portale e social, quanto sono utili per divulgare le buone pratiche zerowaste?
Al giorno d’oggi le piattaforme di divulgazione disponibili sono molte e, come Rete, abbiamo deciso di attuare un diverso approccio e sfruttare al meglio il loro potenziale. Sul sito cerchiamo di approfondire le tematiche e non tralasciare dettagli perché abbiamo più spazio di esposizione. Su instagram e sulla pagina facebook dove la sintesi non lascia spazio a dettagli preferiamo diffondere ciò che è la filosofia della Rete, basata sull’inclusione, il rispetto del percorso di ciascun individuo e la capacità del singolo di poter fare la differenza.
Attraverso i 22 Gruppi Locali invece cerchiamo di portare sul piano reale ciò che facciamo nel mondo virtuale. Connettiamo persone della stessa città o regione e promuoviamo incontri ed eventi sul territorio oltre a lasciar spazio a scambi di domande e consigli più pratici, cosa che avviene in maniera più generale nel gruppo facebook nazionale.

A che età hai iniziato ad impegnarti per l’ambiente? Greta ha avuto una influenza sul tuo attivismo?

Greta e altre giovani attiviste come Vanessa Nakate sono state preziose per creare consapevolezza e porre l’attenzione pubblica sul problema dei cambiamenti climatici. Trovo sia fondamentale la coesistenza dei diversi approcci che hanno, da una parte, gli scioperi di “fridays for future” e, dall’altra, il movimento Zero Waste internazionale. I primi denunciano l’esigenza di un cambiamento collettivo e il bisogno di invertire la rotta a livello politico e economico globalmente parlando, il secondo si rivolge al singolo individuo e all’importanza che ogni gesto può avere, nonostante le nostre imperfezioni, in un disegno di cambiamento collettivo.

Parlaci di The Ethical Choice… hai un grande successo su instagram. L’avresti pensato?
Ciò che mi sorprende quotidianamente non sono tanto i numeri di followers o like che ricevo ma le persone che mi scrivono per approfondire le questioni che tratto. In un social basato principalmente su immagini sembra quasi impossibile riuscire a trasmettere la complessità di certi argomenti e, nel mio piccolo, ci provo ogni giorno imparando io in primis da altre persone attiviste. Spesso parlo o ricondivido argomenti scomodi che richiedono una presa di coscienza dei propri privilegi eppure esiste gente disposta ad ascoltarmi e diffondere gli stessi contenuti. La mia gratitudine va quindi a chiunque mi ascolta e mi permette anche di mettermi in discussione e crescere a mia volta.

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