Un Museo nel Sahara

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di Lorenzo Caiazzo

Un Eco-Museo in pieno deserto del Sahara sarà in grado di fornire sia acqua che energia, e il tutto senza nuocere all’ambiente circostante, anzi, l’obiettivo sarà di proteggerlo!In che modo?
Una joint venture composta dal Ministero dell’Urbanistica del Marocco (DAT), dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUD) e dal Programma Oasi Tafilalelt (POT), ha indetto una gara progettuale per la realizzazione di un Eco-Museo da far sorgere nel Sahara Marocchino.

Gli obiettivi di questi enti sono quelli di salvaguardare e conservare la memoria delle antiche tecniche tradizionali, rendendo omaggio alle khettare: antichi tunnel sotterranei che venivano costruiti per la captazione dell’acqua, rendendo vivibile una delle zone più aride del mondo. Questa gara è stata vinta da un architetto italiano: Pietro Laureano, che oltre a essere uno dei massimi esperti a livello internazionale di tecnologie sostenibili, è anche consulente Unesco per le zone aride e gli ecosistemi in pericolo, in particolar modo delle oasi.

Il progetto di Pietro Laureano, sviluppato seguendo i principi della sostenibilità, è un edificio autosufficiente che vuole essere completamente integrato nel paesaggio. I materiali per la sua costruzione (terra cruda e pietra) verranno reperiti scavando una grotta in una collina, che verrà poi riutilizzata per fornire l’acqua all’edificio. L’energia attiva invece verrà immagazzinata grazie alla copertura di mosaici in maiolica locale integrati con tasselli fotovoltaici.

Questo Eco-Museo si realizzerà a Fezna, nella regione storica del Meknès-Tafilalelt (Provincia di Errachidia) a Sud-Est del Marocco. La provincia di Errachidia ha una superficie di 5 917 km² per 556.612 abitanti con una densità di 94,07 ab./km². Questa regione è considerata un sotto-prodotto del turismo balneare diretto a Marrakech: il turismo nelle oasi quindi, è considerato come un’alternativa economica rispetto alle attività tradizionali in declino, come dimostrano l’abbandono di attività agricole e pastorali e l’emigrazione della popolazione locale.

L’Eco-Museo di Pietro Laureano, non solo aiuterà a conservare l’identità culturale e l’ecosistema della regione, ma fornirà anche un importante contributo nel panorama della comunicazione ambientale, perché punterà i riflettori sulle zone aride del pianeta, ricordandoci che anche in un luogo apparentemente desolato come il deserto, c’è un ambiente e una cultura che deve essere preservata.

Per saperne di più potete visitare il sito ufficiale di Pietro Lauretano e il sito di Ipogea.

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