Sotto l’albero decaloghi di buone pratiche

| scritto da |

di Silvia Musso

Anche voi siete alle prese con il Natale? Sarà per la crisi, sarà per la preoccupazione per i tempi magri e austeri che si prefigurano, fatto sta che quest’anno si possono facilmente trovare utili consigli in ogni dove soprattutto per “celebrare” in modo sostenibile. Numerose associazioni e organizzazioni più o meno grandi, più o meno note così come comuni o aziende stanno stilando dei veri e propri decaloghi di buone pratiche che con cenoni a chilometri zero, regali verdi e addobbi che rispettano l’ambiente ci aiuteranno a superare anche questo Natale.

Greenpeace consiglia per l’albero di Natale di utilizzare i rami di potatura, invece di comprarne uno vero, di acquistare luci a basso consumo, di utilizzare meno carne per il cenone e se si sceglie un menù a base di pesce evitare merluzzo, gamberi, tonno e pesce spada, scegliendo il pesce azzurro.

Sempre riguardo al menù una riflessione e un vademecum anti-spreco ci arriva dall’Associazione nazionale dei dietisti italiani (Andid). «Da sempre – spiega la presidente Andid, Giovanna Cecchetto – le feste natalizie e di fine anno sono l’occasione per condividere tavole imbandite, piatti ricercati, dove il cibo diventa il simbolo non solo della festa, ma anche dell’abbondanza, del piacere, della spensieratezza, dell’auspicio di un futuro di ricchezza e benessere. Ma a differenza di oggi, quei cibi erano destinati a durare anche dopo le festività e venivano ‘centellinati’ nel tempo grazie alla pratica del ‘riciclo’. Oggi non è più così. Si butta tutto».

Secondo alcuni dati diffusi dall’ONU, infatti, ogni anno un terzo del cibo prodotto sulla terra, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate, viene perso, sprecato, buttato. Per contenere e evitare questi sprechi i dietisti dell’Andid hanno stilato 10 consigli tra cui “Non arrivare affamati al momento dei pranzi”; “Ascoltare e rispettare i segnali di sazietà”; “Evitare pani e grissini vari tra una portata e l’altra”; “Acquistare alimenti nella quantità corretta e proporzionata al numero degli invitati”; “Non lasciarsi tentare da offerte e sconti e limitare eccessive “scorte” di alimenti”.

Il consiglio che arriva dalla Coldiretti, oltre ovviamente all’invito a prediligere cibi Km0, riguarda l’albero di Natale. Meglio optare per l’abete vivo perché spesso quelli di plastica provengono dalla Cina e dunque hanno percorso migliaia di km per arrivare da noi, con conseguenti maggiori emissioni dovute al trasporto su lunghe distanze. Inoltre l’abete, se ben conservato, può essere ripiantato dopo le feste o comunque smaltito in minor tempo, mentre quello in plastica impiega oltre 200 anni prima di degradarsi completamente. In Italia la coltivazione degli abeti da destinare al mercato natalizio rientra, in alcune aree, in progetti di prevenzione di rischio idrogeologico sui terreni collinari e viste le alluvioni che hanno devastato la penisola da nord a sud nello scorso mese di novembre può essere un’utile idea.

Per quanto riguarda le vacanze, infine, WWF nel suo annuale “dec-albero” consiglia di prediligere l’Italia a mete lontane e di preferire il treno all’aereo.

Altri decaloghi, per la verità tutti molto simili tra loro, arrivano anche da siti di comuni, aziende e riviste (www.ecoideare.it).

Le idee per trascorrere un Natale all’insegna della sostenibilità quindi non mancano, sta a noi decidere se metterle in pratica o meno. In ogni caso se state cercando ancora un regalo, sotto l’albero provate a mettere uno di questi vademecum. Sarà un bel presente per il futuro del nostro Pianeta e un’occasione per riflettere insieme a amici e parenti tra una fetta di panettone e un bicchiere di spumante.

Lascia un commento