A scuola di riduzione

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di Silvia Musso

Anche quest’anno le scuole non si sono smentite. Per il terzo anno di fila, infatti, la percentuale di adesione degli istituti scolastici alla SERR è stata molto alta.Come aveva già dimostrato l’azione del VII Circolo Didattico di Pozzuoli (NA), che nel 2009 aveva vinto il Premio Europeo come migliore azione per la categoria scuole, gli elementi di forza che rendono davvero incisive le azioni proposte dalle scuole sono il coinvolgimento del territorio e la volontà di estenderle su tutta la durata dell’anno scolastico.

Da tutta Italia l’entusiasmo e l’interesse di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici per le tematiche ambientali di prevenzione dei rifiuti si sono diffuse, quest’anno più che mai, oltre i limitati confini delle mura scolastiche per coinvolgere diversi attori: famiglie, quartieri, cittadini, negozi.

Grazie alla SERR le attività di educazione ambientale da poche ore ritagliate lungo tutto l’anno scolastico sono diventate, inoltre, vere e proprie programmazioni da integrare ai programmi tradizionali.Questo è quanto ci dimostrano, tra le tante, tre scuole. L’Istituto Comprensivo di Fiano (TO) con “Lo Zero Rifiuto!!! …. Buone pratiche sul territorio” ha condotto un brainstorming sui mezzi di riduzione degli sprechi a scuola e organizzato una visita a un sito che si occupa dei problemi dei rifiuti e della loro riduzione (sito di compostaggio,impresa di riparazione,negozio di seconda mano…). Ha inoltre iniziato a mettere in rete diversi attori locali – Comuni, comunità montane,industrie – per un progetto da realizzarsi in futuro e mirato alla riduzione dei rifiuti, con la realizzazione ad esempio di una conferenza o di una proiezione di film con successivo dibattito e allestimento di una mostra sulle attività e sui risultati ottenuti dagli studenti e rivolta ai genitori e ai residenti.

L‘Istituto Comprensivo Galileo Chini – Scarperia (FI) invece, il 21 novembre con “Rifiutili” ha dato il via ad alcune iniziative che proseguiranno lungo tutto l’anno scolastico. Allievi ed insegnanti si dedicheranno alla realizzazione di un laboratorio di carta riciclata, la visita al negozio di vendita di oggetti usati «Mercatopoli», la lettura di brani inerenti il restauro, riuso e riciclo, il riuso per la merenda degli alimenti non consumati durante la mensa, ecc. I genitori degli allievi saranno anch’essi coinvolti e si dedicheranno a laboratori di restauro di vecchi oggetti all’interno della scuola, da vendere durante l’anno nei mercatini dell’usato del centro storico, nello scambio dei libri di testo usati (scuola secondaria I), lavori di manutenzione e restauro degli edifici scolastici e restauro e vendita di giochi usati «Ribalocchiamoci».

La Direzione Didattica statale del Primo Circolo Solofra (AV) ha realizzato invece una vera e propria settimana ecologica dove di primaria importanza era l’adesione non solo degli alunni, impegnati nella “Operation Empty Garbage Bin” (Operazione cestino vuoto), ma anche delle loro famiglie. I genitori dovevano impegnarsi ad accompagnare i figli a scuola a piedi per tutta la settimana e organizzare a casa riunioni informative con parenti ed amici per diffondere alcune azioni virtuose da svolgere nella Settimana utilizzando anche il manuale distribuito lo scorso anno scolastico “Meno rifiuti si può, meno consumi si deve: suggerimenti relativi alle buone pratiche da attuare per uno stile di vita meno consumistico e globalizzato”.

Le scuole sono diventate fonte di messaggi di prevenzione destinati all’intera comunità grazie ad azioni non estemporanee, ma integrate nelle attività didattiche, in continuità con gli anni precedenti e con la collaborazione delle famiglie e di altri attori del territorio. Il mondo scolastico ha dimostrato come la SERR in questi tre anni sia riuscita nel suo principale obiettivo di comunicazione: fare della riduzione dei rifiuti una prassi comune, uno stile di vita e non solo un’attività cui dedicarsi sporadicamente, come afferma Anna Maria Dreoni insegnante dell’istituto di Scarperia: «La scuola ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’educazione ambientale, aderendo a iniziative e progetti che, in senso lato, avevano l’intento di educare gli alunni a star bene nel loro ambiente. Noi pensiamo che nel primo ciclo scolastico sia compito fondamentale degli insegnanti educare bambini e ragazzi all’uso parsimonioso degli oggetti, delle loro cose e quindi anche delle risorse. La SERR ci offre la possibilità di dire ai nostri bambini che siamo in un orizzonte allargato, che nello stesso momento in cui loro riflettono e svolgono dei laboratori, ci sono milioni di bambini e ragazzi in tutta l’Europa che pensano agli stessi problemi e svolgono attività analoghe alle loro».

1 commento su “A scuola di riduzione”

  1. Se si pensa ai tagli e alle difficoltà in cui versa la scuola italiana, questi insegnanti e genitori sono da ammirare: stanno facendo un lavoro stupendo per cercare di trasmettere a bambini e ragazzi i valori della sostenibilità

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