Prepariamoci! Il nuovo libro di Luca Mercalli

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di Roberto Cavallo

Prepariamoci! Col punto esclamativo.
Me lo diceva sempre mia madre, quando ci aspettava una bella gita in montagna.
L’invito, che diventa esortazione, di Luca Mercalli, non evoca altrettante immagini terse, come sanno esserlo le giornate in montagna, quanto piuttosto giorni bui, se non usciamo dalla nebbia culturale che ci avvolge.

Luca inizia il libro consegnandoci i 10 comandamenti per il XXI secolo.

Non che l’autore sia caduto in un delirio di mitomane onnipotenza, chi lo conosce da decenni, come me, sa che è esattamente il contrario, ma piuttosto si fa portavoce, come un novello Spinoza, di un dio-natura, la cui disobbedienza altro non è che autolesionismo.Il libro si sviluppa in due parti più un’appendice.

La prima parte è “Quello che dobbiamo sapere” dove Mercalli, con una straordinaria sintesi ci introduce a concetti di sostenibilità che ancora non hanno preso spazio nei programmi didattici, ma che dovrebbero essere resi obbligatori, appunto perché “… dobbiamo sapere”.

Sono pennellate ricche di rimandi bibliografici, almeno una cinquantina, per chi vuole approfondire concetti di mobilità intelligente, corretta gestione dei rifiuti o risparmio energetico.

La prima parte prepara il terreno alla seconda, il piano B di Luca Mercalli, che richiamandosi al grande Lester Brown, ci accompagna mano per mano a scegliere comportamenti quotidiani che ci aiuteranno a sopravvivere senza “infilarsi una mano nell’inguine pronunciando qualche motto scaramantico”, ma piuttosto per convincerci “almeno una volta nella storia […] ad utilizzare la straordinario potenziale di conoscenza acquisito in millenni di avventura umana per decidere almeno in parte il corso del nostro futuro”.

Il grande valore aggiunto del libro è che il piano B non è fatto di un’alchemica ricetta teorica, o una ricca ricerca universitaria, ma piuttosto è un efficace resoconto della straordinaria coerenza della vita stessa dell’autore, che ci racconta come ha installato i pannelli solari per farsi l’acqua calda e poi quelli fotovoltaici per l’energia elettrica, oppure come si è costruito la cisterna per il recupero delle acque piovane o è riuscito ad ottimizzare il consumo energetico di una casa da ristrutturare.

Così lo stile di Luca è leggero e la lettura scorre via come una piacevole chiacchierata davanti ad un camino: personalmente preferisco un Mercalli un po’ meno diplomatico, come quando racconta, con evidente piacere, quando preso possesso della nuova casa in val Susa “presi una gigantesca mazza e cominciai a sferrare fendenti sull’orribile fioriera a fontana”. Capisco però che il rischio di beccarsi querele, che poi costano decine di migliaia di euro, come accaduto tra Barge e Bagnolo e raccontato a pag. 157 è alto e così ogni tanto lo sfogo è frenato da un’improvvisa frenata del racconto stesso.

Il libro è bello, Mercalli un raro esemplare di Homo sapiens sapiens attento e coerente. Buona lettura e come conclude l’autore: svegliamoci e prepariamoci!

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