Messaggio del Segretario Generale dell’ONU per la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione

| scritto da |


In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione, pubblichiamo il messaggio di Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite con la speranza che venga ascoltato.

«Le popolazioni residenti nelle zone aride, che occupano più del 40% delle terre emerse del nostro pianeta, sono tra le più povere e a rischio fame del pianeta. Molto spesso dipendono da terreni degradati la cui produttività si è ridotta al di sotto dei livelli di sussistenza. Tra le iniziative mondiali volte a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, le sfide riguardanti questo “miliardo dimenticato” di uomini, donne e bambini meritano particolare attenzione.

La celebrazione annuale della giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione coincide con l’ Anno Internazionale delle Foreste, indetto dall’Assemblea Generale dell’ONU, con lo scopo di sensibilizzare la comunità internazionale sul valore delle foreste e sulle enormi ripercussioni sociali, economiche e ambientali che la loro perdita comporta. Questa iniziativa è particolarmente importante per le regioni aride, in cui foreste secche e boscaglia rappresentano la spina dorsale degli ecosistemi aridi.

Il 42% delle foreste tropicali e subtropicali della terra sono foreste secche. Gestione delle terre ed agricoltura insostenibili sono cause importanti del loro sfruttamento, nonché del degrado del suolo e della desertificazione che inevitabilmente ne conseguono. Purtroppo, solo dopo che questi ecosistemi sono compromessi, molte comunità o istituzioni si rendono veramente conto dell’importanza che le foreste secche rivestono per il benessere e la prosperità della società.

La conduzione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste secche sono fondamentali nella lotta alla desertificazione. L’attuale rinverdimento del Sahel e altre storie di successi a livello mondiale dimostrano che le terre degradate possono essere risanate attraverso l’agrosilvicoltura e altre pratiche sostenibili. Dobbiamo aumentare progressivamente questi interventi e promuoverne i risultati su vasta scala.

E’ inoltre necessario premiare le persone che rendono produttive le terre aride, in modo che progrediscano e che altri cerchino di seguire il loro esempio. Le risorse messe attualmente a disposizione dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (come REDD Plus e il Fondo Verde per il Clima,) possono fare molto nel migliorare la capacità di ripresa delle popolazioni delle zone aride, che sono le prime ad essere colpite dai cambiamenti climatici e in modo peggiore. Gli investimenti nelle zone aride vengono troppo spesso considerati poco vantaggiosi e rischiosi, invece che un percorso necessario per migliorare il benessere delle comunità locali e delle economie nazionali. La nostra sfida è cambiare le percezioni del mercato in modo che le terre aride non siano anche zone in cui non ci sono investimenti.

A settembre l’Assemblea Generale organizzerà un meeting di alto livello sulla Desertificazione, la Degradazione delle terre e la Siccità, alla vigilia della sessantaseiesima sessione dell’Assemblea Generale. Il prossimo anno i leader mondiali parteciperanno alla conferenza ONU sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20). Esorto i governi e i loro partner a utilizzare questi eventi per focalizzarsi sempre più sulla ricerca di soluzioni a questa urgente sfida di sviluppo sostenibile».

Lascia un commento