L’appeal dell’organico di Peel

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di Eleonora Anello

Un visual attraente che ben coordina immagini veritiere di un organico che torna a nuova splendida vita. Mentre si assiste a una continua diffusione tra la popolazione della pratica della differenziazione dei rifiuti, una delle abitudini che stenta a prendere piede, soprattutto a causa di forti resistenze, è la raccolta dell’umido organico. Parliamo di una campagna di comunicazione ambientale, forse un po’ datata, realizzata nel 2007 in Canada, che ha raggiunto ottimi risultati in tempi poco sospetti, quando cioè il rispetto dell’ambiente non era ancora considerato così importante.

Per raggiungere il 70% di organico raccolto entro il 2016, la Regione di Peel ha realizzato un’ampia azione comunicativa denominata “Organics Recycling Program” che è partita con “See waste in a new way” (Gurda la spazzatura in un nuovo modo), “Organics recycling gives waste new life” (L’organico riciclato dà nuova vita ai rifiuti). Questa primo step è stato caratterizzato da un messaggio rafforzato da immagini significative che hanno suscitato ammirazione da parte degli addetti ai lavori fino a diventare un piccolo caso in rete.

L’invito degli enti promotori, codificato principalmente attraverso le immagini, è dunque stato di guardare il rifiuto organico da un altro punto vista, capovolgendone la visione e mettendo in primo piano il risultato del processo di riciclo: da maleodoranti lische di pesce nasceranno splendidi fiori, così come dalle bucce di banana possono germogliare rigogliosi tulipani.

In realtà, l’“Organics Recycling Program” mira a rendere la regione indipendente nella gestione dei rifiuti, soprattutto per poter produrre un compost “Made in Peel”, un marchio che è stato comunicato ai cittadini come portatore di ricchezza oltre che fautore di autonomia. A tal proposito, Elaine Moore, l’allora presidente della commissione Lavori Pubblici dichiarava: «Siamo entusiasti di lanciare questo programma e fieri della nostra reputazione di leader quando si tratta di gestione dei rifiuti e del riciclaggio. Deviare materiale organico dal flusso dei rifiuti significa ridurre la dipendenza Peel sulle discariche, la creazione di un approccio più ecologicamente responsabile della gestione dei rifiuti».

A giugno, a tre mesi dall’avvio, circa il 50% delle famiglie avevano aderito al programma raccogliendo più di 7.300 tonnellate di materiale organico che hanno dato vita a quasi 1.900 tonnellate di compost finito, sufficiente a coprire 71 campi da calcio.
A un anno, i dati si erano stabilizzati: «Stiamo contribuendo a rendere Peel una comunità eco-sostenibile – affermava Andrew Pollock, direttore della gestione dei rifiuti – Circa il 50% delle famiglie che hanno ricevuto un bidone verde partecipano al programma. Invitiamo tutte le famiglie a partecipare, ponendo i propri rifiuti alimentari e prodotti di carta sporchi nelle loro bidone verde. E ‘facile da fare ed i benefici ambientali sono notevoli».

Se la campagna fatta sui media tradizionali ha sortito dei buoni effetti, quella virtuale non è riuscita a uguagliarne i risultati. La parte del sito della regione dedicata al programma è stata aggiornata fino al 2008. Ancora peggio l’incursione sui social network. Creato il gruppo Facebook per tenere traccia del numero di famiglie che diligentemente partecipavano al programma, i post si sono fermati a 4 mentre i membri a 16. Forse nel 2007 la campagna “era troppo avanti”!

2 commenti su “L’appeal dell’organico di Peel”

  1. Mi interesserebbe sapere ancora qualcosa in più su questa campagna, gli stumenti usati le modalità di diffusione, questo perchè nelle grandi città affrontare la raccolta dell'organico è sempre il passo più difficile e la comunicazione efficace risulta spesso decisiva. Grazie DaCi

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