Fare strada alla civiltà

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di Annalisa Audino

Il bollettino ufficiale fa impressione: ogni anno sulle strade italiane vengono uccise 1000 persone tra ciclisti e pedoni di cui il 30% perde la vita mentre attraversa la strada sulle strisce, più di 20.000 sono i feriti e oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni. E la cosa più assurda è che tutte queste tragedie sarebbero evitabili con il semplice rispetto delle regole da parte di chi guida (e talvolta di chi cammina). Proprio per richiamare l’attenzione sui diritti violati dei cosiddetti “utenti deboli” della strada è iniziata il 15 aprile la campagna nazionale “Siamo tutti pedoni”. Partecipano all’iniziativa Venezia, Bari, Bologna, Cosenza, Genova, Palermo, Roma, Monza, Napoli, Pisa, Trieste, Palermo, Barletta, Verona e tante altre città.

La campagna comunicativa e le iniziative ad essa collegate si svolgono a ridosso delle strisce pedonali dove agli automobilisti in attesa del verde viene consegnato un libretto con vignette e messaggi di personaggi che invitano a guidare mettendo al primo posto la sicurezza, dei pedoni in primo luogo, ma non solo. Nell’opuscolo, consegnato da operatori con cappellini e magliette dedicati all’iniziativa, si sorride e si riflette con le vignette di Giannelli, Vauro, Giuliano, Staino, Pillinini, Rebori, Maramotti, Minoggio, Gomboli e Zaniboni. E così, tra l’immagine di Dante che attraversa “l’Inferno” di una via trafficata e Cappuccetto Rosso che viene esortata a passare attraverso il bosco e non per la strada perché “al massimo incontra il lupo”, si riflette sulle difficoltà di chi per muoversi utilizza il più antico mezzo di trasporto: i piedi.

Numerosi sono anche i volti noti di personaggi reali o immaginari la cui immagine è associata a messaggi di prudenza: tra questi Eva Kant spiega a Diabolik che fuori dalla macchina è “un pedone come gli altri”, Licia Colò ci ricorda che l’uomo è un “pedone per natura” e Piero Angela recita “Quando guidi ricorda che anche tu sei un pedone”. Massimo Gramellini esorta infine a portare “l’aria d’Europa sulle strade italiane” e ricorda che “Nei paesi civili il pedone è sacro”. Tra i personaggi coinvolti vi sono anche lo scrittore Carlo Lucarelli, il comico Vito, l’inviata di Striscia la notizia Cristina Gabetti, gli attori Lucio Allocca e Germano Bellavia (i vigili urbani Otello e Guido nella soap opera “Un posto al sole”), Franco Taggi dell’Istituto Superiore di Sanità e il filosofo Duccio Demetrio. Tutti insieme elogiano l’arte del camminare, un’abitudine che fa bene alla salute delle persone e della Terra perché, tra l’altro, il pedone non inquina e non spreca energia.

La campagna “Siamo tutti pedoni” è partita il 15 aprile e durerà fino al 31 maggio. Si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è promossa da CGIL, CISL, UIL Pensionati, Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza dell’Emilia Romagna, Antartide e da numerose amministrazioni locali, aziende sanitarie e associazioni.

In occasione della terza edizione si terranno anche molte attività collaterali nelle piazze delle città aderenti, tra cui laboratori per bambini ed una mostra, “Siamo tutti pedoni”, di 40 pannelli in forex il cui filo conduttore è la satira e l’ironia, nella convinzione che far sorridere può essere molto efficace per far riflettere. Le vignette come delle frecce, possono colpire per la loro semplicità e immediatezza il cuore e la mente delle persone più di tante parole. La mostra presenta oltre alle vignette anche illustrazioni, fotografie con personaggi associati a messaggi, pannelli con testi scientifici e divulgativi, brani letterari dedicati al camminare e le istruzioni per essere dei “bravi pedoni”.

La manifestazione quindi, così come la mostra, vuole offrire un’occasione per riflettere sulle tragedie che coinvolgono i pedoni e, più in generale, della loro vita difficile in città dove regnano quasi sovrane le automobili. Nello stesso tempo vuole diffondere una maggiore consapevolezza sulla possibilità di creare in Italia, al pari di altri paesi europei, un clima culturale e condizioni strutturali adeguate a far crescere la sicurezza e il piacere della mobilità pedonale. L’obiettivo è di costruire un circolo virtuoso che tenga insieme tanti attori sociali e istituzionali: dalle scuole ai sindacati pensionati, dai Comuni alle associazioni.

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