Imparare a comunicare le catastrofi

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di Eleonora Anello

Un modo diverso di trascorrere le vacanze: non solo relax ma anche formazione e opportunità di confronto, nonché un modo originale per imparare a comunicare le catastrofi naturali.
Le associazioni Apare (Association pour la Participation et l’Action Régionale) e GEC (Groupement Européen des Campus) promuovono ormai da anni queste attività legate alla cura e alla conservazione del patrimonio e dell’ambiente. Entrambe con sede in Francia, hanno lunga esperienza in questo settore e fin dagli anni Ottanta organizzano campus rivolti a volontari provenienti da tutta Europa e dal Mediterraneo per favorire la partecipazione e l’interscambio e mettere in primo piano alcuni importanti temi quali la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile.
Quest’anno, tra i vari campus proposti, ce ne saranno anche alcuni incentrati sulle calamità naturali.
A Tétouan, in Marocco, dall’8 al 29 luglio si parlerà di prevenzione di frane. Verranno proposte idee per la realizzazione di strumenti di informazione sui rischi legati alle frane diretti alla popolazione locale e, in particolare, ai residenti nelle zone rurali.
Nelle Bouches-du-Rhône e nel Vaucluse, in Francia, dall’1 al 19 settembre si affronterà invece il tema delle alluvioni, nello specifico, di come sensibilizzare i cittadini colpiti. Non come progettare gli strumenti di comunicazione ma anche in che modo incrementare la sensibilità ecologica tra i cittadini colpiti. L’obiettivo sarà quello di sviluppare documenti informativi di carattere scientifico, tecnico e storico, per favorire la solidarietà e la collaborazione tra cittadini.
Infine, viene proposto un campus sui terremoti, finalizzato alla creazione di un percorso didattico sui luoghi del terremoto che nel 1909 colpì la regione francese del Lambesc. Esso causò 46 vittime e alcuni villaggi ne portano ancora i segni. A cent’anni da quell’evento drammatico, si vuole proporre un percorso turistico al fine di sensibilizzare i visitatori sul rischio sismico. Proseguendo il lavoro intrapreso nel laboratorio dello scorso anno, si progetterà uno schema per la realizzazione di una guida pedagogica destinata ai turisti che vorranno visitare quei luoghi. Nel progetto saranno coinvolte le autorità e le associazioni locali, tra cui il BRGM (Istituto di Ricerca delle Scienze della Terra).

Tutti i campus sulla prevenzione dei rischi naturali sono sostenuti dal Consiglio della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e dal Ministero francese per l’ecologia, la sostenibilità, la pianificazione e lo sviluppo.
L’invito a partecipare è rivolto innanzitutto a studenti e giovani professionisti con qualifiche, interessi o esperienze specifiche, quali geologia, architettura, eco-turismo, sviluppo locale o comunicazione.

Sono inoltre proposti ventisei differenti cantieri di lavoro, incentrati sul recupero di siti architettonici o naturali in Italia, Francia e Maghreb. I partecipanti avranno l’opportunità di scoprire le ricchezze dei patrimoni locali, imparare antiche tecniche di costruzione e vivere un’esperienza umana e culturale all’interno di gruppi internazionali.
Informazioni dettagliate sull’iniziativa e sulle modalità di partecipazione sono disponibili sul sito internet o possono essere richieste via e-mail a apare@apare-gec.org.

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