FIMA e Ministero dell’Ambiente organizzano corsi per giornalisti (e non) sulla comunicazione ambientale

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Lunedì 25 febbraio prendono il via i corsi di formazione professionale continua per giornalisti organizzati dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali). Riconosciuti dall’Ordine dei Giornalisti, i corsi prevedono diverse tematiche ambientali. Il primo è dedicato a “La comunicazione del rischio”. Abbiamo chiesto al delegato FIMA Marco Gisotti, giornalista ambientale, da dove nasce l’idea di questi corsi.

“Tra gli obiettivi di FIMA da un lato c’è l’aumento della conoscenza e della sensibilità sui temi ambientali, dall’altro la necessità di rivolgersi non solo ai giornalisti ma a tutti gli operatori della comunicazione, quindi documentaristi, divulgatori, esperti ecc. Ora, questo corso è riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti, ma il trattamento delle tematiche è stato scelto in modo che queste siano più accesibili a tutti e non solo a chi si è già specializzato”.

In che modo?

Non si tratta di un seminario, tant’è che vi prendono parte esperti sia in materia ambientale che in comunicazione. Mario Tozzi è uno scienziato ma è anche un bravissimo comunicatore. Così come Riccardo Iacona, che nelle sue inchieste giornalistiche ha spesso scelto le tematiche ambientali.

Quali argomenti avete scelto per i vostri corsi? E in base a quale priorità li avete scelti?

Le tematiche ambientali sono tantissime ma da qualche parte dovevamo pur iniziare. Per questo abbiamo scelto innanzitutto la comunicazione del rischio, per poi passare ai ‘green jobs’ e alla ‘cultura verde’. Quest’ultima in particolare riguarderà cinema, letteratura, arti performative: insomma, vogliamo offrire una formazione che spazi e si intersechi tra vari settori. Vogliamo che chi sceglie di seguire questi corsi non sia per forza preparato o specializzato, ma che lo diventi una volta uscito. Aggiungo che ora ci stiamo concentrando su Roma ma presto vorremmo portare questo corso anche in altre città d’Italia

Di seguito il programma di lunedì 25 febbraio. Presto verranno pubblicati i programmi dei prossimi corsi, uno previsto per fine marzo e altri due nel mese di aprile.

 

Lunedì 25 febbraio, ore 9.30-13.30, auditorium ministero dell’Ambiente

Numeri crediti: 4

Modera:

Marco Ferrazzoli, capo ufficio stampa Cnr

“La gestione delle emergenze e la comunicazione”

Introduce:

Marco Gisotti, giornalista, Ufficio di presidenza FIMA, delegato alla formazione

Intervengono:

Giancarlo Sturloni, giornalista e saggista, autore de “La comunicazione del rischio per la salute e l’ambiente”- “Affrontare le controversie, orientarsi nell’incertezza”

Pierfrancesco Demilito, capo ufficio stampa Protezione civile – “Comunicare il rischio nell’era dei social network”

Marco Talluri, direttore “Arpatnews”, coordinatore comunicazione e informazione Snpa e redazione “AmbienteInforma” – “La comunicazione del sistema per la protezione dell’ambiente nelle emergenze”

Cosimo Nicastro, capo ufficio stampa relazioni esterne Guardia Costiera – “La comunicazione nelle emergenze ambientali: dal naufragio della nave Margaret alla tragedia della Costa Concordia fino alla collisione tra due navi al largo della Corsica”

Corrado Carrubba, giuslavorista, commissario Ilva – “Comunicare responsabilmente la complessità, nel diritto e nella scienza”

Focus su “La comunicazione etica del rischio ambientale”

Intervengono:

Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr, geologo e divulgatore scientifico – “Media e comunicazione del rischio: emozioni verso competenze”

Riccardo Iacona conduttore “Presa diretta”, Raitre – “Come raccontare i cambiamenti climatici? Allarme o allarmismo?”

Toni Mira, giornalista di “Avvenire” – “Il racconto degli affari sporchi nella Terra dei fuochi: la cronaca senza sensazionalismi o strumentalizzazioni”

Stefano Martello, giornalista, co-curatore di “Call to Action per una comunicazione responsabile nei disastri naturali. Verso la carta di Rieti” – “Verso la Carta di Rieti per una comunicazione responsabile”

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