Meno spreco … anche a Natale!

| scritto da | ,

Come tutti gli anni, durante il periodo natalizio acquistiamo molto di più; non solo per quanto riguarda i doni natalizi, ma anche perché in questo periodo mangiamo di più ed in compagnia di più persone. Basti pensare al cenone della vigilia, al pranzo di Natale e alla cena di capodanno. Nonostante la bellezza dello stare insieme, questo periodo può risultare molto nocivo per l’ambiente, perché sapendo che si mangerà tanto non si acquistano soltanto i generi alimentari necessari, ma spesso si tende a comprarne in quantità maggiore, cosicché molte volte finiamo per buttare nella spazzatura quello che è avanzato.

Questo pericolo, però è presente tutto l’anno; infatti, secondo uno studio condotto da Waste Watcher, Osservatorio nazionale sugli sprechi, gettiamo 700 grammi di cibo ancora buono a persona ogni settimana, ossia 40 kg all’anno. Si tratta sia di uno spreco economico in quanto vengono buttati 4 euro pro capite la settimana per un totale di 500 euro l’anno, ma questi avanzi potrebbero ancora avere un utilizzo.

Ne ha parlato anche Roberto Cavallo, divulgatore scientifico  esperto in materia di gestione dei rifiuti, nella sua #envinews

Gettando gli avanzi o perfino il cibo che abbiamo comprato ma che non abbiamo avuto modo di consumare, non buttiamo soltanto via cosa abbiamo acquistato, bensì abbiamo un impatto sull’ambiente: per produrre un alimento sono necessarie emissioni di carbonio; che se questo non viene consumato sono “sprecate”, così come l’impronta idrica, che conteggia quanta acqua è stata utilizzata per produrlo.

Con un occhio critico, soprattutto in questi giorni che seguono il Natale, come possiamo ridurre lo spreco di cibo, riducendo anche il nostro impatto ambientale?

Andrea Segrè, esperto di food waste e docente all’università di Bologna, ha pubblicato, a questo proposito, un “quintalogo” da adottare:

  1. Fare il check-in ossia la lista della spesa, per acquistare soltanto quello di cui abbiamo realmente bisogno;
  2. Fare il check-out ossia controllare se effettivamente si è comprato il necessario o anche altri prodotti superflui che potrebbero in futuro non essere utilizzati e dunque sprecati;
  3. Weight Waste watcher”, cioè misurare le quantità di cibo in modo da utilizzarne il necessario, sia in relazione al benessere fisico, consumando “il giusto” sia per evitare una sovra produzione di cibo che finirà molto probabilmente nella spazzatura;
  4. Condividere gli avanzi con i vicini ed i parenti;
  5. Fare bene la raccolta differenziata sia per quanto riguarda gli imballaggi, ma ricordando che è possibile già diminuirne la quantità alla fonte, decidendo di acquistare prodotti sciolti sia nei confronti degli scarti di cibo, con cui è possibile realizzare poi il compost.

Questo ultimo punto è anche alla base del progetto Green Oasis for Tozeur Governorate che, come AICA, stiamo portando avanti in Tunisia. Insieme al governatorato di Tozeur, abbiamo infatti avviato i lavori per costruire alcuni siti di compostaggio nelle città di Tozeur, Degache, Nefta e El Hamma Jèrid. I cittadini saranno dotati di bidoncini in cui suddividere i rifiuti secchi da quelli umidi, che verranno raccolti e utilizzati per produrre il compost, risorsa molto utile nel deserto tunisino. Per saperne di più clicca qui: https://www.gofundme.com/greenoasis4tozeurgovernorate

di Francesca Prandi

Lascia un commento