La sostenibilità suona bene

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Fabio Cardullo è un cantautore noto per i suoi brani e per la sua attenzione all’ambiente. Ecologista nelle note… e negli strumenti musicali è famoso per aver realizzato la Lampion Guitar. Insieme a Luca ‘Menni’ formano il duo I Giorni Pari e insieme si esibiscono con… un ritmo green comunicando attraverso la bella musica anche messaggi sostenibili. Abbiamo intervistato Fabio Cardullo per scoprire qualche “segreto” del dietro gli spalti…

La prima domanda è… chi è Fabio Cardullo e chi sono “i giorni pari”?

“Mi definisco un ‘artigiano’ che assembla parole e musica cercando di costruire dei brani originali attraverso la scelta accurata dei materiali messi a disposizione dalla realtà, dall’attualità, dal pensiero e soprattutto dalla fantasia. Come cantautore ho sempre svolto la mia attività esibendomi come solista per più di vent’anni fino al giorno in cui, durante un live, ho incontrato Luca ‘Menni’ Menini che è un cantautore vicentino con il quale, nonostante la diversità artistica, è nata subito un’intesa. Mettendo insieme le voci, le idee e la nostra personalità ci siamo accorti fin dall’inizio che stavamo creando un tutt’uno musicale originale e divertente, ginnico e intelligente o meglio, come amiamo definirlo noi, il ‘Tennis Rock’! Ecco come sono nati I Giorni Pari”.

Avete di recente scritto un brano per la #canzonecircolare. Le tematiche ambientali sono presenti nel vostro repertorio?

Abbiamo accolto a braccia aperte l’invito della Canzone Circolare a continuare, attraverso un passaparola musicale, il brano inizialmente messo in circolo dalla famosa band Elio e le Storie Tese (per l’occasione Elio e le Storie Circolari) che ha fatto da testimonial all’iniziativa di Legambiente. Ci siamo presentati con il brano ‘Mettere fuori l’umido’ ed un divertente videoclip self-made registrato sulle scale di casa che ha come protagonista un simpatico secchiello che canta insieme a noi. Il brano si può ascoltare sui profili Facebook e Youtube di Canzone Circolare (basta cercare “Canzone Circolare #12”).

Nel repertorio de I Giorni Pari sono inevitabilmente presenti spunti e riferimenti che includono la natura proprio perché i colli e la campagna sono i luoghi in cui siamo cresciuti e che abbiamo visto cambiare, in certi casi anche drasticamente. L’essere circondati da questi avvenimenti ci porta, forse anche inconsciamente, ad includere questi aspetti all’interno delle nostre canzoni. Sicuramente c’è la volontà, da parte nostra, di richiamare l’attenzione su di un argomento in cui crediamo e che dovrebbe essere logico e scontato come il rispetto della natura e dell’ambiente.

Musica e ambiente è un binomio che nel vostro duo suona proprio bene… Ci può raccontare degli strumenti musicali “riciclati” che usate?

Grazie alle mie esperienze lavorative e di studio, ho la possibilità e la capacità di costruire personalmente gli strumenti che utilizziamo dal vivo. Nel 2012 ho deciso di dare vita al progetto Fabio Cardullo & Lampion Guitar e quindi di esibirmi come cantautore utilizzando esclusivamente la chitarra lampione realizzata con materiali riciclati, ottenendo svariati consensi dal pubblico e dai media, e questo ha aumentato l’attenzione anche nei confronti della mia musica. La caratteristica principale, da cui proviene il nome Lampion Guitar, è che tutte le chitarre utilizzano, come cassa armonica, un lampione stradale mentre, per realizzare le altre parti (come, ad esempio, la tavola armonica) utilizzo svariati tipi di materiali tra i quali scarti di parquet, tubi idraulici in pvc, vassoi portavivande. I manici utilizzati provengono esclusivamente da chitarre rotte. A detta di chi finora ha avuto modo di sentirne il suono, gli strumenti suonano bene e decisamente al di sopra delle aspettative se consideriamo l’utilizzo di materiali non convenzionali.

Il mio obbiettivo è quello di costruire strumenti di qualità e di design precisi ed affidabili. Se cerchi un suono specifico di percussione, ad esempio, un bidone può rivelarsi migliore del più bel tamburo proposto dal mercato. Dal 2017 Lampion Guitar è diventato un marchio regolarmente registrato e, al momento, sto avviando la produzione degli Edo Drum, una percussione portatile che possa offrire ai musicisti i tre principali suoni di batteria cioè cassa, rullante e charleston in un oggetto prodotto con materiali riciclati, di dimensioni contenute e quindi facilmente trasportabile.

Parlare oggi di tematiche ambientali, di sostenibilità, addirittura di “rifiuti” nelle vostre canzoni, è un limite o un punto di forza?

Paolo Villaggio è riuscito ad ottenere successo attraverso il personaggio di Fantozzi, facendo divertire il pubblico raccontando la sventura in modo comico. L’emergenza rifiuti e la sostenibilità ambientale non sono certo materia gradevole, ma, attraverso il divertimento e la musica, si possono coinvolgere le persone in modo più efficace. Rispetto al mondo discografico invece auspico che quest’alternativa di linguaggio e di contenuti possano diventare un punto di forza anche sul mercato. Serve buona musica per questo, non soltanto strumenti in materiali riciclati. I Giorni Pari ne sono consapevoli e artisticamente si impegnano affinché questo avvenga.

La musica quindi può essere uno strumento potente di comunicazione ambientale?

Sicuramente sì, ma a mio avviso l’argomento non deve essere imposto in maniera troppo seriosa o didascalica altrimenti si rischia di annoiare il pubblico e quindi allontanarlo. Servono prima di tutto idee curiose e attraenti, ricerca della bellezza e della dignità attraverso l’uso della parola e della musica il tutto condito dagli strumenti in materiali riciclati. La maggior parte delle canzoni in Italia parlano d’amore e quello che noi affrontiamo mi sembra un concetto d’amore di tutto rispetto

che merita la considerazione anche da parte di chi ha il potere di divulgare musica e informazioni. Il lampione in fin dei conti nasce come strumento di luce.

 

Dal sito www.fabiocardullo.com è possibile visionare ed ascoltare molti dei lavori realizzati.
 

 Di Letizia Palmisano giornalista ambientale

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