Le Oasi di El Ouidiane: iniziata la fase 2

| scritto da | ,

IMG_6308È proprio in questi giorni, e precisamente il 15 gennaio 2016, che  ha preso il via la seconda fase del progetto “le Oasi di El Ouidane” coordinato da A.I.C.A. (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale) in partenariato con il Comune di Degache (Tunisia) e Centro di ricerca Agricolo  dell’omonimo cittadina, e  finanziato dal fondo 8 per mille della chiesa valdese.

Prosieguo, questa seconda  fase,  di un primo periodo che ha avuto come finalità lo sviluppo di un sistema di raccolta differenziata della frazione organica, l’avvio di un servizio di raccolta “porta a porta” presso le abitazioni di un quartiere pilota, la realizzazione di un sito di compostaggio e la creazione di compost derivata da rifiuti organici domestici,  il tutto svoltosi  presso il comune di Degache in Tunisia.

Il raggiungimento di questi obiettivi e l’interesse generato hanno spinto la chiesa valdese, ancora nel 2015,  a sostenere questa seconda fase di progetto con fondi residui della stessa annualità. Grazie a questo finanziamento,  ecco continuare anche per quest’anno l’impegno di Aica in azioni di cooperazione decentrata.

Molte le autorità istituzionali e portatori di interesse presenti all’avvenimento del 15 gennaio scorso fra i quali il governatore di Tozeur, i rappresentanti della cooperazione italiana, dell’ UNIDO, dell’ODRM, Il sindaco di Degache, un assessore della municipalità di Coazze, in Provincia di Torino (Italia) e naturalmente i rappresentanti dei partner di progetto oltre a persone interessate alle tematiche affrontate.

L’incontro, apertosi presso la sala conferenze del Centro di Ricerca Agricolo (CRRAO) di Degache, ha avuto inizio con un saluto istituzionale da parte del sindaco della cittadina, il quale ha anche presentato i risultati raggiunti durante la prima fase di progetto, passando poi la parola ai diversi membri istituzionali presenti.

Le tematiche affrontate durante questa giornata di scambio e partecipazione sono state tantissime: dal problema sempre più grave dei rifiuti, al problema della desertificazione e della mancanza d’acqua ma anche i problemi attuali di geopolitica ed instabilità nel medio e vicino oriente e non solo; si sono toccati con mano i dati ed i risultati prodotti durante la prima fase di progetto.

La  creazioni di compost con rifiuti domestici in zone aride è stata una sfida vinta che ora può essere replicata; procedimenti analoghi di trattamento dei rifiuti umidi domestici sono attualmente assenti in tutta la zona del Magreb. Ecco che l’implementazione della seconda fase si presenta come un continuum della prima e mira a sensibilizzare e a coinvolgere sempre di più la popolazione di questa piccola cittadina situata ai margine del deserto.

Entusiasmo è la parola giusta per catturare lo stato d’animo che si respirava durante questa giornata che ha avuto come target appunto il lancio della seconda fase di progetto e la presentazione dei risultati della prima.

Questo è un piccolo esempio di progetto dove i legami, la collaborazione e i rapporti umani tra paesi, culture e persone differenti possono fornire delle risposte a questioni di attualità urgenti oltre che fornire occasioni di sviluppo e risposta alla crisi divuta al crollo del turismo e all’aumento della disoccupazione in tutta la Tunisia.

Paolo Agostini

 

Lascia un commento