Green Drop Award: per un’ecologia nel cinema

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di Eleonora Cerulli

Green-Drop-Award

Presentata a Roma l’edizione 2015 del Green Drop Award, il riconoscimento dedicato ai film in gara alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia, promosso dalla Città di Venezia e da Green Cross Italia.

Il premio viene assegnato al film che “meglio abbia interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli”. Il focus per questa quarta edizione sarà la risorsa idrica.

Il favoloso manufatto che si porteranno a casa i vincitori è proprio la Green Drop, vetro soffiato  dal maestro vetraio Simone Cenedese di Murano a forma di goccia d’acqua al cui interno giace una manciata di terra, quest’anno proveniente dal Senegal. Il simbolismo è forte, e rappresenta lo stretto legame tra acqua e terra: si richiamano così due elementi essenziali per la vita, la fertilità; ma anche la forza di una piccola goccia d’acqua sulla pietra, che crea cambiamento così come si intende fare con un film.

Il cinema intrattiene, emoziona e documenta allo stesso tempo; oggi più che in passato vuole anche essere strumento di conoscenza e divulgazione delle problematiche ambientali. Attori e registi, grazie alla loro polarità possono così diventare ambasciatori della sostenibilità ambientale.

Secondo Bertrand Tavernier , critico e cineasta, il primo film ecologista della storia fu girato dai fratelli Lumiere nel 1899, che ripresero gli incendi dei pozzi petroliferi a Baku, in Azerbaigian: “Puits de pétrole à Bakou. Vue d’ensemble”. Così sono definiti ambientalisti “quei film che hanno come soggetto centrale della narrazione l’ecologia, l’uso delle risorse naturali, l’inquinamento, il cambiamento climatico e tutti i problemi riguardanti i diversi aspetti del rapporto dell’uomo con il mondo che lo circonda.” (cit. Cinema e Ambiente , ARPAV, 2011). Oggi occorre di più, per essere strumento di vera comunicazione ambientale, per attivare quella riflessione che possa indurre un cambiamento, il cinema deve avvalersi di professionisti.

Come un autore che intende realizzare un film giallo si informa, studia e si avvale di consulenti in medicina o criminologia, così oggi chi si appresta a girare un film ambientalista, cerca esperti in tematiche ambientali” conferma Marco Gisotti, Direttore del Green Drop Award, giornalista ambientale ed esperto di professioni green. “Alcuni concetti e alcuni gesti che noi ambientalisti diamo orami per scontati, al grande pubblico del cinema e della TV non lo sono affatto. Lo stesso Remo Girone sul set de Il bacio Azzurro” film proiettato per la presentazione del Green Drop Award, “ha ammesso di aver imparato qualche buona pratica green”, conclude Gisotti.

La presentazione del Green Drop Award è stata accompagnata dall’ hastag #greendropward che ha raggiunto 1.300.000 visualizzazioni e 400.000 profili raggiunti, arrivando nei Twitter trends nella giornata del 14 luglio.

foto e video credits: Green Cross Italia

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