UN-Habitat punta su prosperità e sostenibilità nelle città del futuro

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di Annalisa TancrediFino a venti anni fa avremmo descritto la Città del futuro come un’avanguardia di tecnologia e comfort in cui automobili volanti sorvolavano grattacieli automatizzati a velocità supersonica. Oggi tutto ciò ci appare quasi come un incubo e auspichiamo ad una vita meno frenetica fatta di aria pulita, passeggiate in bicicletta e natura rigogliosa.

Nel corso della sesta edizione del World Urban Forum, tenutasi dal 1° al 7 settembre a Napoli, Il Direttore Esecutivo di UN-Habitat Joan Clos ha lanciato il rapporto annuale dell’agenzia ONU “Stato delle città del mondo 2012/2013 – La Prosperità delle Città” in cui si introduce un nuovo concetto di sviluppo che esula gli aspetti finanziari ed economici per concentrarsi sulla qualità di vita, sulla sostenibilità ambientale e sull’equità sociale.

Nel rapporto, UN-Habitat si proclama in favore di un nuovo tipo di città – quella del XXI secolo – che è centrata sulle persone” ha affermato Joan Clos, insieme allo stesore Eduardo Moreno e altri due autori, Oyebanji Oyeyinka e Goran M’boup. “Le città del futuro dovrebbero essere in grado di integrare gli aspetti tangibili e meno tangibili del benessere, sbarazzandosi di quelle forme e funzionalità della città del secolo scorso che sono ormai inefficienti e non sostenibili, e diventare così motori di crescita e sviluppo”.

Secondo il rapporto, le Città potrebbero giocare un ruolo chiave nel ristabilire l’equilibrio perso a causa delle politiche incentrate sullo sviluppo finanziario ed economico globale. L’attuale crisi politica, l’inquinamento ambientale e il crescente divario sociale, possono essere contrastati adottando politiche locali vicine ai bisogni particolari dei cittadini, che puntino quindi alla costruzione di un nuovo modello di prosperità nelle città. A tal fine il progetto UN-Habitat ha introdotto il City Prosperity Index, un nuovo indice di misurazione dello sviluppo urbano ottenuto dal monitoraggio di cinque parametri chiave per la costituzione delle Città del XI secolo: la produttività, le infrastrutture, l’equità, la qualità di vita e la sostenibilità ambientale.

L’obiettivo è quello di favorire la nascita di nuovi microsistemi armoniosi che unendosi possano favorire il benessere collettivo nel rispetto dei diritti umani de della salvaguardia del pianeta. In tal senso le città hanno bisogno di essere messe in posizioni migliori per poter rispondere alle sfide del nostro tempo, ottimizzando le risorse e sfruttando tutto il loro potenziale.

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