LA CONFERENZA SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DI RIO DE JANEIRO 2012 (RIO+20)

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di Toni Federico, Fondazione per lo Sviluppo sostenibile

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione UNGA/RES/ 64/236, ha deliberato che nel giugno del 2012 si terrà la Conferenza UNCSD sullo Sviluppo Sostenibile ormai nota come Rio+20. Com’è noto la UNCSD segnerà il 40° anniversario della prima grande Conferenza internazionale che reca specificamente l’ambiente nel titolo, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, UNCHE, che si tenne a Stoccolma nel 1972 nel pieno della guerra fredda.

La Conferenza ha tre obiettivi: assicurare che venga rinnovato l’impegno politico in favore dello sviluppo sostenibile, effettuare una valutazione di ciò che è stato fatto nell’arco dei venti anni e dare attuazione agli impegni già presi ai quali ancora non si è totalmente adempiuto ed affrontare le nuove sfide emergenti in particolare per effetto della grave crisi economica del mondo occidentale e dell’avanzamento sulla scena mondiale di un gruppo di nuovi paesi, in particolare Cina, India, brasile, Messico etc.
Gli Stati membri dell’Assemblea hanno deciso che la Conferenza sarà incentrata su due tematiche fondamentali: la Green economy nell’ambito dello sviluppo sostenibile e della lotta alla povertà e il quadro istituzionale della governance dello sviluppo sostenibile. Il primo tema, nel corso di questi mesi, si è andato configurando come la vera sfida con la quale occorrerà misurarsi per costruire un’ipotesi di uscita dalla crisi e di rilancio dell’economia oltre la globalizzazione che se ha apportato alcuni benefici ha determinato l’aggravamento delle disuguaglianze, la perdita del controllo degli stati sull’economia ed il temibile gigantismo del capitale finanziario.
Una massiccia serie di eventi preparatori si sta svolgendo nel mondo in vista del Summit Rio+20, sia pure con evidenti luci ed ombre. Si sta negoziando un documento dal nome “The future we want” che sarà la base negoziale del documento finale della Conferenza. In Italia, con fatica e ritardo, la società civile sta organizzando eventi per contribuire allo sforzo internazionale per dare a Rio+20 un esito proporzionato alle attese.

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