Staffetta dell’acqua. Di contestazione in contestazione

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di Eleonora Anello

Continua la Staffetta dell’Acqua, evento nazionale che sta appassionando un vasto e partecipe pubblico. Partita lo scorso 13 settembre dal Festival dell’acqua di Genova, si concluderà a Bari il 17 ottobre, attraversando 12 città italiane.

Ai blocchi di partenza come tedoforo – anzi, “idroforo” – Pietro Mennea, ex recordman olimpico dei 200 metri piani. Il velocista arriva di città in città con in mano la borraccia della Staffetta, riempita d’acqua in ogni tappa, come simbolico passaggio di testimone tra le realtà coinvolte. Ad attenderlo ad ogni traguardo Marina Senesi, in collegamento quotidiano con la trasmissione radiofonica Caterpillar di Rai Radio Due.

La Staffetta dell’Acqua, promossa da Federutility (la federazione delle aziende idriche ed energetiche italiane), vuole promuovere le iniziative dei territori in favore dell’acqua di rubinetto e responsabilizzare i cittadini ad un uso corretto e consapevole dell’acqua, risorsa che in Italia può vantare elevati livelli di qualità.

In ciascuna tappa il coinvolgimento diretto dei gestori del servizio idrico delle città ospitanti è stato fondamentale, come previsto dalla campagna. Non è però andato tutto liscio come preventivato. A Reggio Emilia, Firenze ed Ancona l’iniziativa è stata contestata dai comitati per l’acqua pubblica che hanno accusato Federutility di ignorare l’esito dei referendum.

Più contestatori che partecipanti? Potete seguire il rash finale collegandovi al sito e alla pagina di Facebook dedicati, meglio ancora se vi terrete informati consultando anche altre fonti.

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