Mai piú Chernobyl, mai piú Fukushima

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di Silvia Musso

Francia: 318; Sudafrica: 3; Germania: 13; Corea del Sud: 2; Stati Uniti: 7; Spagna: 22; Italia: 46; Giappone: 5… Sono alcune delle 459 azioni che dal 2 al 26 aprile per 25 giorni hanno commemorato il disastro di Chernobyl di 25 anni fa.

“Chernobyl 25 anni-25 giorni di azione. Cambiamo era, abbandoniamo la follia nucleare!” è il nome della campagna internazionale coordinata da Réseau “Sortir du nucléaire”, una rete di 875 organizzazioni francesi, che coinvolge 108 partners in tutto il mondo.
In questi ultimi mesi chi ha voluto aderire, ha potuto farlo registrando sul sito Chernobyl-day.org la propria azione. Il procedimento era molto semplice. “Organize actions” suggeriva alcune idee possibili da sviluppare e replicabili in qualsiasi contesto locale o nazionale, “Register your action” permetteva di inserire tutti i dati e iscrivere la propria iniziativa che diventava così visibile nella “List of actions”.

Le azioni che si potevano organizzare erano molteplici e di diverso impatto e portata. Si poteva ad esempio stampare un cartello Chernobyl-city e posizionarlo sotto il nome della propria città, organizzare punti informativi o convegni, organizzare una campagna comunicativa utilizzando affissioni e locandine già disponibili on line sul sito; manifestazioni e cortei di protesta e molto altro ancora.

Obiettivo degli organizzatori di questi eventi è ovviamente coinvolgere quanti più cittadini possibile per sensibilizzarli sul tema del nucleare e soprattutto per sostenere l’autonomia e l’indipendenza dell’OMS dall’AIEA.

Il 28 maggio 1959, infatti, all’ inizio del programma “Atomi per la Pace”, l’Assemblea Mondiale per la Sanità adottò un Accordo (legge WHO 12-40) con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) che sottomette l’OMS alle decisioni dell’AIEA. Questo accordo ha permesso finora di non divulgare i dati sulle conseguenze sanitarie su tutti gli incidenti nucleari che si sono succeduti negli anni, negando in questo modo uno dei principi fondanti della democrazia: il diritto all’informazione.

Ai nostri lettori che anche nel loro piccolo vogliono fare un gesto per commemorare il triste anniversario di Chernobyl mantenendo alta l’attenzione sul più recente disastro a Fukushima, consigliamo di scaricare la lista delle azioni organizzate ovunque nel mondo per vedere se vicino a casa c’è qualche manifestazione cui aderire. Segnaliamo inoltre un libro, uno spettacolo teatrale e una nuova campagna nazionale lanciata dalla ONLUS Mondo in Cammino.

“Il naso lungo di Chernobyl. Fra scienza e libertà di informazione” è l’ultimo libro di Massimo Bonfatti (Carlo Spera Editore) dove l’autore smonta sistematicamente le bugie dell’AIEA sul disastro di Chernobyl e svela il perfido e dannoso percorso del nucleare fin dalla sua nascita.

“Girone radioattivo” è invece uno spettacolo teatrale e una proposta didattica che prende spunto dal libro Ulitsa Sadovaja e intende dare voce attraverso l’attore protagonista alle mille voci dei cittadini russi e ucraini coinvolti dal disastro.

“Mai piú Hibakusha” è, infine, la campagna italiana lanciata da Mondo in Cammino nel periodo pasquale, che quest’anno è coinciso con le commemorazioni per l’anniversario di Chernobyl, con cui l’equivalente di una colomba, di un uovo di Pasqua, o di quanto si vorrà potrà essere devoluto ai “bambini di Fukushima”.

Come si legge sul sito dell’associazione: «In occasione del venticinquennale di Chernobyl molti si stanno ricordando dei cosiddetti “bambini di Chernobyl”. Sarebbe immorale non ricordarsi anche dei “bambini di Fukushima”, i quali, forse, avranno bisogno, paradossalmente, di un maggiore supporto, in quanto figli di un doppio abbandono: quello messo in atto dalla politica della minimizzazione nucleare e, ironia della sorte, quello della comunità mondiale che considera il Giappone una potenza economica in grado di assistere dovutamente i propri cittadini».

Affinché “il volontariato di Chernobyl” diventi anche “il volontariato di Fukushima” bisogna impegnarsi nuovamente a sostenere azioni come queste la cui finalità ultima è la diffusione costante e coerente di informazioni puntuali e di una maggiore consapevolezza.

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