Una forma di partecipazione parziale

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di Eleonora Anello e Silvia Musso
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Vi identifichereste in una voce aspra? Vi immedesimereste in un giocatore che muove scacchi neri? Dietro uno spot apparentemente super partes si nascondono elementi che vanno tutti in un’unica direzione. Stiamo parlando della campagna di lancio del Forum Nucleare Italiano, un’associazione non profit nata per favorire il più ampio dibattito al netto di pregiudizi su questa scelta energetica. Vi hanno aderito soggetti sociali, imprese e mondo accademico. I soci fondatori sono Alstom Power, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, E.On, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Flaei-Cisl, Gdf Suez, Politecnico di Milano, Sapienza – Università di Roma, Sogin, Stratinvest Energy, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem, Università di Genova, Università di Palermo, Università di Pisa, Westinghouse.

Lo spot, in onda in questi giorni sulle maggiori emittente televisive, costato 6 milioni di euro e ideato dalla Saatchi & Saatchi, ha sollevato diversi dubbi sulla neutralità dei suoi intenti. Ciò che viene presentato come imparziale sembra invece essere stato confezionato con cura da parte di chi è un convinto sostenitore dell’atomo.

Chi ha avuto modo e gli strumenti per decodificare il messaggio, come il blog “Italiani imbecilli” con la sua puntuale analisi semiologica, si è soffermato su alcune particolari scelte comunicative. Allo spettatore vengono mostrati due diversi punti di vista. Emotivamente però, il destinatario viene orientato su un’unica scelta. Infatti, la fazione antinucleare gioca con gli scacchi di colore nero, tonalità associata al brutto, al cattivo, al negativo mentre chi è favorevole al nucleare muove gli scacchi bianchi, colore che richiama la purezza, la trasparenza, la positività. Inoltre, altro elemento da non sottovalutare, è la suggestionante voce fuori campo, che quando impersona l’antinucleare assume un tono aspro, diventando suadente e confidenziale quando è a favore del nucleare. Infine, anche la sceneggiatura parteggia per il nucleare: la “grande mossa” la compie il giocatore degli scacchi bianchi. Considerando che lo spettatore medio si identifica sempre con il vincitore, il gioco è fatto.

Il forum nasce sull’esempio di esperienze analoghe di altri paesi, spiega Chicco Testa, presidente del neonato forum, ex-segretario ed ex-presidente di Legambiente, oggi grande sostenitore del ritorno in Italia del nucleare.

Effettivamente in tutto il mondo esistono ormai da anni forum simili. Primo fra tutti il Forum Nucleaire belga fondato negli anni settanta, nel boom degli investimenti sull’energia nucleare. La mission di questa associazione è partecipare al dibattito pubblico sulla questione energetica. Il sito recita così: «I nostri membri desiderano condividere le loro conoscenze e la loro esperienza. Noi conosciamo meglio di chiunque altro gli inconvenienti dell’energia nucleare, ma noi sappiamo anche che i progressi tecnologici possono permettere di superarli».

In Europa oltre al forum belga, membro del FORATOM, l’associazione professionale dell’industria nucleare in Europa, esistono anche strumenti analoghi in Germania e Spagna mentre nel resto del mondo ricordiamo invece Stati Uniti e Australia. L’impostazione è la stessa ovunque: i forum nascono dalla volontà dei soci fondatori, aziende che lavorano nel campo dell’energia nucleare piuttosto che università e centri ricerca, con l’obiettivo principale di “promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare”. I forum, quindi, danno spazio a voci fuori dal coro, a considerazioni critiche che però vengono utilizzate per continuare a perseguire il fine ultimo della promozione di un’energia ritenuta pulita e priva di rischi. I pareri discordanti servono per essere confutati e dare così maggiore consistenza alla posizione a favore del nucleare.

A noi queste esperienze sembrano forme di comunicazione tronche e comunque guidate in cui il cittadino desideroso di capire e di avere una propria idea sulla questione o continua a rimanere confuso o viene portato a schierarsi dalla parte del nucleare. “E tu che idea te ne sei fatto?” “E tu sei contro o a favore dell’energia nucleare?”. Queste sono le false domande retoriche che compaiono sui siti e negli spot televisivi. Secondo voi, i cittadini, se risponderanno, cosa risponderanno?

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