Bat box; ovvero il pipistrello come amico

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di Alessandro Ferrua

Bat box: così si chiamano i nidi artificiali per pipistrelli diventati una vera e propria moda e che stanno spopolando in molti comuni. Il motivo ufficiale? Le zanzare! È così che viene giustificato l’intervento per offrire rifugio a questi simpatici chirotteri. Tanto denigrati in passato, oggi possono costituire un rimedio al sovrappopolamento di zanzare nelle città. Senza considerare poi che la presenza costante di questi animaletti è anche una sorta di indicatore ambientale, data la loro sensibilità alle sostanze inquinanti. Si può quindi affermare che le amministrazioni che intendono avvalersi di questo prezioso predatore, allo stesso tempo ristabiliscono una sorta di equilibrio naturale e alleviano un fastidio causato all’uomo. In altre parole, secondo alcune ipotesi, un tempo le popolazioni di pipistrelli erano più numerose rispetto a quelle delle zanzare. La percezione dell’aumento del numero degli insetti ha fatto sì che si potesse agire non solo per apportare benefici all’uomo, ma alla natura nel suo complesso.

Nonostante la presenza di altri organismi nella dieta dei pipistrelli, questi possono catturare fino a 2000 zanzare ciascuno per notte, quindi si tratta di veri sterminatori di insetti che, per noi, sono particolarmente fastidiosi. Purtroppo non rientrano tra questi le zanzare tigre poiché volano (e infastidiscono) di giorno.

A Fiesole (FI) già da molti anni si utilizzano i rifugi per i pipistrelli. L’idea di ricorrere a questo sistema puramente biologico è scaturita da un’insufficienza di risultati ottenuti tramite metodi di disinfestazione tradizionali, ossia l’utilizzo di prodotti chimici. Attraverso un’adeguata campagna informativa a beneficio dei cittadini poi è stato semplice diffondere la conoscenza in merito a questo sistema di prevenzione contro le zanzare: il risultato straordinario della conferenza organizzata a questo scopo ha fatto sì che oltre ai rifugi offerti dal Comune a Fiesole vi siano parecchie bat box costruite e installate dai cittadini, anche grazie all’aiuto di Coop che le ha messe in vendita insieme a una pratica guida per conoscere meglio i “nostri amici” pipistrelli. E per conquistare anche i giovanissimi, da quest’anno, viene distribuito gratuitamente un fumetto, “Paperino e il pipistrello Kiro”, frutto della collaborazione con la Walt Disney e che ha prodotto anche una serie di gadget ludici e informativi come adesivi e album da colorare che accompagnano le Bat box nei punti vendita.

I pipistrelli hanno trovato rifugio sicuro anche a Riccione, dove sono state installate parecchie casette in alto, sugli alberi, per proteggerli da eventuali predatori, in quei «quartieri con specifiche caratteristiche, e cioè con un’affluenza maggiore di insetti, dovuta, per esempio, alla presenza di parchi e laghetti – ha dichiarato il dottor Balducci, dell’Ufficio Ambiente del Comune, aggiungendo che- nella cittadina romagnola non vi sono state campagne comunicative per presentare ai cittadini la nuova iniziativa, tuttavia la popolazione è soddisfatta delle bat box perché ha beneficiato di una notevole diminuzione delle zanzare». L’efficacia dell’iniziativa è quindi stata sufficiente a fare in modo che i cittadini accettassero di buon grado di avere come vicini dei pipistrelli, animali da sempre non graditi a causa di superstizioni infondate. A questo fatto hanno dato eco diversi giornali e persino alcuni telegiornali nazionali. Altri esperimenti sono in corso ad Asti e a Roma mentre altre città italiane si stanno muovendo in questa direzione, sempre più entusiaste all’idea di risolvere l’annoso problema degli insetti molesti nel pieno rispetto della natura.

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