Tranquilli: ci pensa BP!

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di Paolo Ghiga

Immaginate un moderno e super efficiente ufficio di una multinazionale del petrolio, composto dal Gotha degli esperti in pianificazione, progettazione, problem solving e marketing, uomini e donne in grado di gestire situazioni critiche estreme, da far tremare i polsi ai comuni mortali. L’adrenalina è all’ordine del giorno. Tranquilli, siamo in buone mani!

Bene, ora immaginate un ufficio similare: ci troviamo nel British Petroleum HeadQuarters durante una riunione del gruppo dirigente della BP, quando ad un certo punto una tazza di caffè viene accidentalmente rovesciata sul tavolo. Il panico si impadronisce istantaneamente delle persone presenti, che, a turno, annunciano, di aver partorito l’idea per risolvere la situazione ma immancabilmente la soluzione non porta alcun beneficio, anzi. Trascorrono le ore e nulla cambia. Anche l’intervento delle centrifughe per separare il greggio dal petrolio prodotte dalla società dell’attore Kevin Costner non risolvono il problema. Alla fine lo scenario è una scrivania devastata all’interno dello stesso ufficio, ormai vuoto, i dirigenti sono scomparsi.

Questa video-parodia virale che attualmente sta spopolando in rete (quasi 8 milioni di contatti finora) rappresenta una chiave di lettura alternativa degli avvenimenti di cronaca internazionale. In questo caso l’ironia serve a stemperare i toni ben più funerei per quanto accaduto nel Golfo del Messico alla piattaforma BP Deepwater Horizon nell’aprile scorso: il portato didattico e la morale della questione vengono filtrate attraverso un approccio più coinvolgente, attraverso l’esaperazione comica del contesto.

La moda del momento, il passaparola e la condivisione del video divertente e imperdibile, fa il giro della comunità virtuale con rapidità inaudita: la curiosità ed il contesto, meno formale, spingono a visitare quel link. Il gioco è fatto.

A voler citare Jean de Santeul: “Castigat ridendo mores” (Corregge i costumi deridendoli).
Smitizzare e dissacrare, condividendo, oggi diventano ingredienti importanti nel confezionare ricette comunicative efficaci: osservare l’incapacità di questi “esperti” sotto la lente ironica è divertente ma non deve allontanarci dal problema di una visione antropocentrica ancora troppo presente nell’uomo moderno.

Se da un lato si fa comunicazione ambientale anche in questo modo (ben venga, se affiancandosi alla comunicazione e informazione tradizionale può fornire un riscontro di presa di coscienza), dall’altra non è da sottovalutare il rischio di un approccio troppo superficiale e distaccato degli argomenti affrontati.

Una parodia non voluta, alla luce dei fatti, ma altrettanto efficace in quanto reale, potrebbe essere il cartello che invita ad un uso attento delle pompe di benzina affinchè non vi siano perdite di carburante: peccato che il messaggio arrivi proprio da una stazione di rifornimento BP…

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