“Ciclo” fa rima con “eco”… turismo

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di Anna de Polo

Se non avete ancora deciso come trascorrere le ferie, perché non pensare a una vacanza in bicicletta? Fare movimento all’aria aperta, assaporando il paesaggio e riscoprendo il gusto di spostarsi lentamente può essere una soluzione salutare e divertente, che sta diventando sempre più in voga e alla portata di tutti, anche di quelli meno allenati. Si moltiplicano infatti le opportunità di utilizzare le due ruote anche per chi non è propriamente uno sportivo e non ha trascorso l’inverno a fare spinning: la soluzione si chiama “PEDELEC” (Pedal Electric Cycle) ed è una bicicletta con supporto alla pedalata che consente di affrontare salite e lunghi percorsi con minore sforzo ma senza rinunciare all’esercizio fisico. Per orientarsi nel mare magnum di proposte e opportunità, dalla metà di aprile l’associazione francese senza fini di lucro Extraenergy ha messo in rete la piattaforma internet “Tourisme & velos à assistance electrique” (Turismo e biciclette elettriche), un’interfaccia tra progettisti, produttori e clienti/utenti che, a livello europeo, si propone di centralizzare tutte le offerte esistenti in materia e fornire al pubblico una migliore visibilità del mercato.

Il cicloturismo, già molto diffuso in alcuni paesi europei come Olanda e Germania, negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia, dove però manca una politica ciclistica omogenea su tutto il territorio, come ha spiegato in un’intervista ad Autoambiente Antonio Dalla Venezia, presidente della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). «Continuiamo a chiedere l’istituzione del Servizio nazionale della bicicletta presso il Ministero dell’Ambiente, una struttura che sia in grado di coordinare, incentivare e promuovere le iniziative in modo uniforme sul territorio. Un’opzione adottata con successo all’estero che potrebbe assolvere numerose finalità, dalla promozione di campagne educative a favore della bici alla diffusione delle buone pratiche locali, dal supporto agli enti locali nella realizzazione dei piani regionali di percorsi ciclabili alla loro integrazione nella rete nazionale».

Le proposte della Fiab, emerse durante la XXI Assemblea nazionale dell’associazione, svoltasi a Palermo dal 16 al 18 aprile, vanno dal progetto della Ciclopista del Sole, un itinerario ciclistico che attraversa lo stivale dal Brennero alla Sicilia, alla guida Albergabici che, insieme al sito Bicitalia, fornisce tutte le informazioni utili per chi viaggia per l’Italia pedalando. Un’altra iniziativa interessante e suggestiva è il recupero delle antiche vie ferrate dismesse, da riconvertire in percorsi ciclabili (greenways). Un ottimo esempio ci viene dalla Liguria, dove sono stati ultimati i primi 24 chilometri di quella che sarà la prima greenway italiana a picco sul mare, una pista ciclopedonale che congiunge San Lorenzo al mare a Sanremo, in un percorso di piccoli borghi e siti naturali di notevole bellezza. Per chi volesse affittare una bicicletta, anche elettrica, sono disponibili sei punti di noleggio lungo la pista (www.nolobici.it). Alcuni paesi europei sono già molto avanti nel recupero delle linee ferroviarie dismesse: in Spagna negli anni ’90 è stato avviato il programma Vìas Verdes, che ha portato alla riconversione di 1700 chilometri di strade ferrate in disuso in greenways. Anche in Olanda, dove tradizionalmente la cultura delle due ruote è molto radicata, si sono sviluppati centinaia di chilometri di piste ciclabili, molti dei quali su vecchie linee ferroviarie. Per chi fosse interessato a esplorare l’Europa in bicicletta sono moltissime le offerte per la prossima estate: tour di gruppo con accompagnatore (si dorme in cabina) da Amsterdam alla belga Bruges, tra mulini, dighe e canali (www.girolibero.it), o itinerari lungo le sponde austriache del Danubio, mentre i bagagli viaggiano per conto loro tra i diversi hotel dove si passa la sera (www.funactive.info).

Insomma, il cicloturismo ama comunicare attraverso il web e sembra davvero che per gli interessati alla nuova tendenza del 2010 non ci sia che l’imbarazzo della scelta!

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