Pensiamoci adesso, o la nostra vita diventerà “nucleare”

| scritto da |


di Silvia Musso

Saremo costretti, nei prossimi anni, ad adottare uno stile di vita “nucleare”? A fare la differenza possono essere le nostre scelte prese oggi, anche a livello elettorale.
Questa la filosofia alla base della campagna nazionale “Nuclear Lifestyle” lanciata da Greenpeace Italia sul sito web www.nuclearlifestyle.it: «Come cambierà la tua vita quando ti ritroverai una centrale nucleare sotto casa? Se non vuoi scoprirlo, chiedi ai candidati alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo di dire NO al nucleare! Con la legge 99/2009 il Governo sta provando a imporre la localizzazione delle centrali, schiacciando le competenze delle Regioni. Per questo, ben 13 Regioni hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale. Hai pensato a cosa succederà se il futuro Presidente della tua regione appoggerà il ritorno al nucleare?».
Il sito –basato sui colori nero e giallo, ovvero quelli abbinati tradizionalmente al pericolo di contaminazione radioattiva- si articola quindi in alcune sezioni.
La principale riguarda l’appello, da firmare on-line, per chiedere ai candidati alle prossime elezioni di impegnarsi contro il ritorno al nucleare: un contatore aggiornato in tempo reale indica il numero dei sottoscrittori, mentre su una banda scorrevole passano i nomi dei “vip” (personaggio dello spettacolo, di scienza e di cultura) che hanno già condiviso la petizione.
Quindi alcune schede di approfondimento sui “candidati nucleari”, ovvero i politici pro-atomo in corsa per una poltrona di governatore regionale: cliccando sulle varie regioni d’Italia, compaiono profilo e dichiarazioni di coloro i quali si sono pronunciati a favore del progetto del Governo di puntare nuovamente sull’energia atomica.
Infine le altre sezioni che, invece, puntano su un messaggio più ironico, per quanto non meno drammatico. Con il “nuclear game” si possono infatti testare le proprie conoscenze a proposito del nucleare e dei rischi ad esso connessi, mentre il “nuclear shop” presenta alcuni gadget futuribili per adeguarsi allo stile di vita nucleare: dalla finta pillola che (non) protegge dalle radiazioni agli occhiali che “non ti proteggeranno dal sole ma nasconderanno ai tuoi occhi gli effetti delle contaminazioni”, dal caffè radioattivo alle scarpe All Nuclear Star che, in caso di incidente, serviranno per… correre il più lontano possibile.
«L’obiettivo del sito è la partecipazione attiva degli utenti: ai nostri cyberattivisti non chiediamo solo di firmare l’appello ma di diffonderlo tra amici e contatti, di condividere materiali informativi, video e immagini attraverso i propri social network», spiega Maria Carla Giugliano del dipartimento comunicazione di Greenpeace Italia.

Una campagna dai contenuti chiari e sintetici, che si basa su un ipotetico futuro “atomico” per colpire e coinvolgere l’audience. Puntate sull’effetto-provocazione?
«Il coinvolgimento sul web non si ottiene riempiendo un sito di info pesanti e poco leggibili, ma è indispensabile rendere fruibili e immediati tutti i contenuti.
Come presentare, quindi, un argomento critico come il nucleare senza rischiare di sembrare pesanti e catastrofisti? Come coinvolgere la gente sull’argomento senza spaventare? Da qui la nostra provocazione: presentare sul sito una “vita nuclearizzata”.
Nel Nuclear shop abbiamo inserito una serie di “gadget radioattivi” più o meno reali che raccontano lo stile di vita nucleare. Il cittadino nucleare comincia la mattina con un bel sorso di caffè radioattivo, indossa uno paio di Nuclear All Star, assume la sua dose giornaliera di pillole nucleari (per proteggere la tiroide dalle radiazioni) e va a pagare una bolletta davvero salata (a causa degli alti costi dell’energia nucleare)
».

La petizione on-line è un valido strumento di coinvolgimento attivo della popolazione “internettiana”? Avere un’azione concreta da fare e diffondere è utile alla diffusione della campagna?
«Sì: in meno di due settimane abbiamo raccolto più di 47.000 firme. Quest’appello serve a fare pressione sui candidati alle prossime elezioni regionali affinché si dichiarino contrari al nucleare. Contro un Governo che continua a imporre le sue scelte, l’opposizione delle Regioni è l’unica possibilità per fermare il ritorno del nucleare in Italia.
Greenpeace punta molto sui nuovi media per fare campagna anche in maniera innovativa. L’attivismo online serve a contagiare la rete e a creare una massa critica di persone che sostiene e partecipa alle nostre attività
».

Come contestualizzate questa specifica campagna all’interno delle vostre attività comunicative anti-nucleare messe in atto negli ultimi mesi?
«Nella nostra strategia di comunicazione puntiamo a integrare media tradizionali e nuovi media, elaborando di volta in volta contenuti specifici. Nuclearlifestyle.it serve a spingere la nostra campagna anti-nucleare sul web. Nello stesso tempo attraverso le azioni classiche di Greenpeace, la produzione di rapporti scientifici e le attività dei volontari continuiamo a tenere alta l’attenzione sul tema nucleare nei media tradizionali e nelle strade».

1 commento su “Pensiamoci adesso, o la nostra vita diventerà “nucleare””

  1. Bella questa campagna… speriamo arrivi alle persone giuste e che serva a non fare votare i candidati che sostengono il nucleare (anche se poi magari non lo vogliono nella loro regione, ci sono anche di queste contraddizioni)

Lascia un commento