Nel 2030 il nostro stile di vita sarà “COOL”?

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di Alessio Sciurpa

Come cambieranno i nostri stili di vita nel 2030? A chiederlo è COOL – Change Of Our Life, il progetto della Commissione Europea operante in Germania, Italia, Grecia e Lettonia. Cinque minuti di immagini oppure sei fotografie per immaginare come potrebbe cambiare la quotidianità in relazione al cambiamento climatico. È questo il tema del Concorso Multimediale Internazionale “Klima Clima”.
I partner coinvolti nell’iniziativa sono: Kolleg für Management und Gestaltung nachhaltiger Entwicklung gGmbH (Germania); Foundation for Environmental Education (Lettonia); Camera per la Cooperazione e Incentivo al Partenariato (Italia); Athens Network of Collaborating Experts (Grecia).
Ai giovani partecipanti, che dovranno avere al massimo trent’anni, è richiesta di esprimere la loro vision sul futuro energetico, sui modi di consumare dei prossimi decenni e, cosa più importante, sullo stile di vita auspicabile per attuare una rivoluzione energetica intelligente.
I contributi multimediali potranno essere inviati entro il 21 Febbraio 2010.
Un massimo di 150 caratteri potranno accompagnare la Photostory, mentre per l’Internet Film il limite è di 5 minuti in qualsiasi formato e girato con qualsiasi device (cortometraggio, infotainment, spot, documentario), in entrambi i casi i prodotti dovranno avere non più di due anni.
L’assenza di requisiti tecnici specifici per il video e l’utilizzo di un linguaggio condiviso come quello fotografico, permette di focalizzare sulla comunicazione ambientale dei contenuti l’attenzione, estendendo a chiunque la partecipazione al concorso.
Da tener presente che i lavori che non fossero nella lingua madre dei paesi che promuovono il progetto (tedesca, italiana, lettone o greca) dovranno essere sottotitolati o tradotti in inglese, mentre quelli in lingua inglese dovranno dichiarare in quale dei quattro Paesi, ma solo in uno di questi, intendono partecipare al concorso. Anche questo accorgimento permetterà ai partecipanti di esprimersi al meglio, senza dover tener presente la padronanza della lingua inglese.
Il concorso suddiviso, in 2 livelli nazionale e internazionale, avrà una prima selezione in ciascuno dei quattro Paesi. Successivamente, i vincitori dei rispettivi concorsi nazionali prenderanno parte al concorso internazionale.
Ogni paese esprimerà una giuria composta da registi, scienziati che si occupano di tematiche ambientali ed esperti di comunicazione consultabile nella sezione Jury and Award del sito.
Da denotare che il sito dell’iniziativa diventa così anche veicolo di awarness per contenuti relativi al climate change e sulle istituzioni/organizzazioni che, con rigore scientifico, se ne occupano a livello internazionale. Quelle stesse organizzazioni che spesso vengono citate nel mezzo di enumerazione di dati e ricerche, e troppo spesso confuse ed accomunate a realtà ed espressioni che francamente di scientifico hanno ben poco. Ben venga quindi una maggiore informazione sul lavoro di queste ultime insieme, ai topics utili per partecipare al concorso. A tal proposito vi invitiamo a leggere la versione originale dell’articolo di John Tomlinson (the Michigan Mauler) vincitore del Christopher Booker prize 2009, proprio sul climate change.

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