Shopper? No grazie!

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di Eleonora Anello

Lo sapevate che esiste un angolo dell’Oceano Pacifico in costante crescita in cui galleggia una vera e propria discarica composta sopratutto da plastica? Per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare fronte a questo problema che si ripercuote soprattutto sull’ecosistema marino, MCS (Marine Conservation Society), associazione non profit inglese, e il movimento Plastic bag free cities, costituito da 140 cittadine inglesi completamente shopper free, hanno indetto per il 12 settembre il primo Plastic bag free day.

La prima giornata internazionale senza sacchetto di plastica sarà l’occasione giusta in cui sarà importante non accettare shoppers ma sarà ancora più importante fare in modo che portarsi sempre una borsa al seguito diventi una sana e bella abitudine.

In Italia promuove e sostiene l’iniziativa “Porta la Sporta”, la campagna promossa dai Comuni Virtuosi di cui avevamo già paralto in un precedente post. E per far diventare la giornata un vero e proprio successo, gli organizzatori si avvalgono del word of mouth, potente strumento di viral marketing, che sta dando vita a diversi eventi su tutto il territorio e risulta essere la chiave strategica di un cambiamento che può rivoluzionare i costumi della società aiutando l’ambiente.

Nel concreto Porta la Sporta, come le organizzazioni promotrici inglesi, ha pianificato una classica campagna di comunicazione che si avvia dal web, media penetrante, democratico e che permette di raggiungere un gran numero di persone istantaneamente e a basso costo. Si reperisce infatti online tutto il materiale per diffondere l’iniziativa in modo capillare e allo stesso tempo globale. Non solo poster da affiggere nei punti strategici per informare e far partecipare i cittadini, ma anche comunicati stampa già pronti all’uso per contattare media e amministrazioni locali che tanto possono fare per la buona riuscita dell’evento. Tali accorgimenti fanno diventare un semplice cittadino un vero e proprio “ecoattivista professionista”.

Positive le aspettative di Silvia Ricci, organizzatrice della campagna: «Come recita il claim del movimento internazionale “We are what we do”, ovvero siamo ciò che facciamo. Singole azioni positive intraprese da tante persone sommandosi possono arrivare a grandi numeri e generare dei grandi cambiamenti».

Il Saturday shoppers sarà l’occasione per tutti noi di ridurre la nostra dipedenza da plastica a favore di shopper durevoli e più trendy!

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