Rifiuti: una gestione sostenibile e partecipata

| scritto da |

di Alessio Sciurpa

Sempre di più la partecipazione dei cittadini, l’informazione e la comunicazione fondano e permeano le attività di governance in materia ambientale. Esempio d’eccellenza in tal senso è il settore della gestione dei rifiuti, con le sue molteplici ricadute.
Proprio per creare professionisti in grado di gestire questo tipo di comparto specifico nasce il Master di I livello “Rifiuti: una gestione sostenibile e partecipata” organizzato dal Dipartimento di Ecologia e Sviluppo Economico Sostenibile (Decos) per la Facolta’ di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Universita’ della Tuscia, istituito in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (SUSDEF) e con il Patrocinio di AnciLazio, Comune di Viterbo e dell’AUSL Viterbo, il corso avrà la durata di 8 mesi, dal 5 novembre 2009 a giugno 2010.

Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, co-promotrice del master. Come nasce l’idea di un percorso formativo specifico sulla gestione dei rifiuti e perché?
La nuova direttiva 2008/98/CE sui rifiuti contiene rilevanti novità (la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, i sottoprodotti, la cessazione del rifiuto dopo un trattamento di recupero, gli obiettivi quantificati di riciclo, ecc) che comportando un aggiornamento di amministratori e gestori. Dopo l’emergenza campana, c’è una nuova e maggiore attenzione alla gestione dei rifiuti ed in particolare alle raccolte differenziate: questa situazione richiede un maggiore sforzo anche nella formazione finalizzata alla diffusione delle buone pratiche, già ampiamente sperimentate.

Silvano Onofri, Coordinatore del Master, può anticiparci quali saranno i filoni didattici che affronteranno i partecipanti?
Il corso prevede una serie di lezioni frontali, su ambiente, educazione, partecipazione e gestione dei rifiuti, normativa, organizzazione, tecnologie e così via; mentre una parte consistente del master è dedicata allo stage, un periodo di tirocinio collettivo che gli iscritti potranno svolgere al Comune di Bomarzo. Lo scopo è formare un laboratorio ad hoc dedicato alla gestione sostenibile e partecipata dei rifiuti. Contemporaneamente, le numerose aziende del settore che fanno parte della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile si sono rese disponibili a ospitare i ragazzi in stage.

Quanto è importante oggi la partecipazione attiva, nell’implementazione di corrette politiche in ambito di gestione dei rifiuti?
Senza una partecipazione del pubblico alla vita sociale non possiamo pensare di trovare una soluzione al tema della gestione dei rifiuti. Abbiamo messo in piedi un percorso formativo che punta a risolvere problemi reali perché i rifiuti non sono un in più, ma una risorsa importante del nostro paese da sfruttare in modo positivo.

1 commento su “Rifiuti: una gestione sostenibile e partecipata”

  1. Arrivate con un ritardo secolare… BRUNETTA, ministro dell'Innovazione, DEVE PROVVEDERE a prendere un provvedimento basilare, seppur tardivo: la Tarsu (o Tia che dir si voglia) NON deve essere più truffaldinamente commisurata all'ampiezza dei locali occupati da una famiglia, cioè rapportata ai metri quadrati di un appartamento – come finora da illo tempore, una vera e propria TRUFFA legalizzata dello Stato e dei Comuni -, bensì all'effettiva PRODUZIONE di RIFIUTI, d'ora in poi “rifondati” e chiamati RIUTILI, nome di cui rivendico QUI contestualmente la PATERNITà. Parlo di case private; per quel che riguarda aziende commerciali & similia, la situazione è di volta in volta diversa! Possibile che ci abbiate letteralmente truffato per decenni e che nessuno di dovere c'abbia posto rimedio da tempo???…
    Ted 3356779013

Lascia un commento